Matteo SIMONE
Psicologo,
Psicoterapeuta
I maratoneti vanno alla continua ricerca
di sondare le proprie possibilità sempre di più, osano ma sono convinti di
farcela ed hanno dalla loro parte le sensazioni di benessere che sperimentano
che li fanno sentire vivi mentre fanno quello che vogliono con passione e
dedizione.
La
maratona è una prestazione sportiva di lunga durata, in genere i campioni
impiegano poco più di due ore di tempo, mentre il tempo massimo può essere
anche di 7-8 ore.
Tanti
sono i fattori che possono influenzare l’atleta nella sua prestazione. Ho avuto
modo di parlare al telefono con Dario Santoro, Campione
Italiano di Maratona, contentissimo per il suo titolo ma
dispiaciuto per il crono superiore al suo personale a causa di un percorso
cittadino della città di Ravenna poco favorevole ed ai crampi ai quali è
incorso che quasi lo invogliavano a fermarsi, ma con il titolo in palio. Dario
non ha voluto mollare, ha dimostrato di essere resiliente resistendo ed andando
avanti fino al traguardo, conquistando questo titolo ambito e dedicandolo alla
usa famiglia ed ai tanti fans che da anni lo seguono.
E’
difficile gestire la gara in quanto può accadere che prima di arrivare al
traguardo si può incontrare il cosiddetto “muro” che consiste in un punto dove
l’atleta sente di non avere più le energie per continuare la sua prestazione
all’andatura prefissata.
In
questi casi come si può fare a superare il muro. Ci si può avvalere della
meditazione, di un allenatore interno, di un riesame di un precedente successo.
Come
utilizzare la meditazione? Bisognerebbe essere addestrati a meditare ed
iniziare la competizione già con un atteggiamento meditativo.
Un
altro aiuto può essere dato da un allenatore interno, l’invito è di immaginare
una persona importante che dica delle parole importanti, significative per
superare la crisi, il muro, una persona che crede in te, che sa che ce la puoi
fare.
Riepilogando,
per superare il muro è importante fare un lavoro sull’O.R.A.
E
cioè focalizzarsi sull’Obiettivo, sulla sua importanza, sull’investimento che
si è fatto per raggiungerlo; molte volte si dimentica di aver raggiunto
precedenti obiettivi.
Utilizzando
il modello O.R.A. (Obiettivi, Risorse
ed Autoefficacia) si definisce chiaramente l’obiettivo temporale e le
risorse per raggiungerlo. E’ importante riuscire a vedersi con l’obiettivo
raggiunto.
Come
ti vedi avendo già raggiunto l’obiettivo? Come ti senti? Come è stato
raggiungere l’obiettivo? Cosa hai fatto? Chi ti ha aiutato? Quali sono state le
tue risorse? Da dove sei partito? Quali difficoltà hai incontrato? Come le hai
superate?
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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