Quest’anno parteciperemo ai campionati europei per club over 40
Matteo SIMONE
Nella vita si fanno delle scelte importanti soprattutto nell’ambiente lavorativo, scolastico e sportivo.
A volte bisogna mettere da parte qualcosa di importante
come una passione sportiva per dedicarsi a qualcos’altro ritenuto più importante
al momento ma poi si fa sempre in temo a riprendere una passione messa da parte
o trascurata.
Di seguito Pasquale racconta la sua esperienza rispondendo ad
alcune mie domande.
Qual è stato il tuo
percorso nella pratica dell'attività fisica? “Ho iniziato
a praticare la canoa (Kayak acque ferme) all’età di sei anni (1985) e ho smesso
nel 2000. Ho ripreso a vogare da un anno in una squadra di Dragon Boat con
la quale quest’anno parteciperemo ai campionati europei per club over 40. Durante
gli anni di attività agonistica sono stato più volte campione italiano di
categoria (mai perso fino al 1998 anno in cui sono arrivato 9°).”
La motivazione è alla base delle nostre azioni e intenzioni, avere un obiettivo importante e sfidante di permette di dedicarci alle attività propedeutiche per raggiungere tale obiettivo mettendo da parte altre cose ritenute meno importanti.
La motivazione è alla base delle nostre azioni e intenzioni, avere un obiettivo importante e sfidante di permette di dedicarci alle attività propedeutiche per raggiungere tale obiettivo mettendo da parte altre cose ritenute meno importanti.
Nello sport quali fattori e persone hanno contribuito al tuo benessere e performance? “I miei genitori che mi hanno sempre spronato, ed adesso mia moglie e la consapevolezza che facendo sport sto meglio.”
Qual è una esperienza che ti possa dare la convinzione che ce la puoi fare nello sport e nella vita? “Sinceramente le mie esperienze sia sportive che di vita sono sempre state estremamente positive, con alti e bassi comunque ho sempre ottenuto il risultato che mi ero prefissato.”
Benvenuto
nel mondo dello sport che sorprende sempre di più, è interessante e piacevole
far parte di un gruppo di compagni di squadra che sostengono, che si divertono,
che portano avanti progetti condivisi di gare e tornei anche a livello europeo.
Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva?
“I miei familiari sono contenti. Per gli amici è del
tutto indifferente (ad eccezione dei compagni di squadra).”
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva? “Il battesimo. Quando si
entrava in squadra agonistica Si veniva battezzati. I compagni di squadra ti
prendevano a pagaiate sulle natiche nella prima piazzola di sosta disponibile
andando alla prima gara...in pratica è stato ‘interessante’ riuscire a sedersi
sulla canoa per svolgere la gara.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità possiedi
nella pratica del tuo sport? “Potenza, resistenza, ritmo.”
Lo
sport aiuta a essere più consapevoli delle proprie capacità, caratteristiche,
limiti; aiuta a considerare che bisogna cavalcare l’onda del cambiamento in
modo sereno prendendo quello che c’è al momento che a volte può essere la
voglia di vincere e altre voglie è sufficiente esserci, partecipare, fare
esperienza.
Che significa per te praticare attività
fisica? “Prima significava
misurarmi, sorpassarmi, vincere. Adesso significa passare del tempo facendo
sport in maniera amatoriale e divertente con amici di età compresa tra i 35 e i
68 anni.”
Quali sono le sensazioni
che sperimenti facendo sport? “Mi sento vivo. Adesso
capita che il mio fisico mi ricordi che non ho più 20 anni, ma ci metto
comunque lo stesso impegno. La cosa che descrive meglio un allenamento è ‘concentrazione’
in inglese si direbbe ‘stay focused’, questo è più importante dei muscoli e
della fatica. I risultati, specialmente nelle gare di fondo/mezzo fondo
arrivano grazie alla concentrazione.”
La
pratica dello sport prevede molto impegno anche in condizioni climatiche
avverse ed è importante trovare un sano equilibrio tra i vari orti relazionali
quali la famiglia, il lavoro, gli amici.
Quali sono le difficoltà,
i rischi, a cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo sport? “Le difficoltà adesso sono il tempo che sottraggo a mia moglie e mia
figlia, per il resto non ci sono difficoltà ne rischi reali.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica
dell'attività fisica? “In inverno a Viterbo si
alza il vento e il lago di Bolsena si agita, rendendo difficile allenarsi. A
questo si sopperisce con la palestra. L’altro ostacolo sono le ore di luce in
inverno.”
La gara della
tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle?
“La gara della mia vita è stata la prima. La unica
che mi ricordo per intero. Le altre sono state belle, emozionanti, ma ho solo
dei flash.”
Si
fa sempre in tempo per cambiare stile di vita, per riprendere i mano le redini
della propria vita attraverso lo sport.
Cosa ti fa continuare a
fare attività fisica? Hai rischiato di mollare? “Ho mollato per tanto tempo. Dopo aver praticato sport ad alto livello
non vedevo nessuno scopo nel farlo in maniera amatoriale. Nei primi anni della
mia carriera sono stato sei volte in Afghanistan, in media 4/6 mesi l’anno, e
questo non ha aiutato psicologicamente. Ho iniziato a fumare e mi sono lasciato
andare. Poi ad un certo punto della mia vita ho capito che stavo buttando anni
e tempo, ma soprattutto salute. 5 anni fa ho smesso di fumare...e sono
ingrassato. Poi piano piano mi sono riavvicinato allo sport comprendendo che
non è vero che non c’è uno scopo se non si è ad un alto livello. Lo sport si fa
perché fa stare bene, la gara è con me stesso. Con gli altri è un gioco.”
La
pratica dello sport fa mettere in conto che a volte non tutto fila liscio, non
tutto è scontato, a volte la mente può fare brutti scherzi e sabotare l’atleta
se non è abbastanza concentrato sul gesto sportivo o se ha scarsa fiducia in sé
o se è demotivato.
Ritieni utile la figura
dello psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e in quali fasi? “Sinceramente non ho mai pensato alla figura dello psicologo nello
sport. Ma probabilmente in situazioni che richiedono molta introspezione, o lottare
con problematiche comuni che però magari ostacolano il risultato lo psicologo
può essere un valido aiuto.”
La tua gara
più difficile? “Un campionato italiano di
fondo, a Mantova. Non mi ricordo l’anno. Ma mi ricordo che al quinto km ho semplicemente
mollato di testa e i successivi 5 km sono stati davvero lunghi.”
A
volte si è tentati a barare per restare sempre sulla cresta dell’onda, perché
si ricevono pressioni che spingono a vincere sempre, ma è importante praticare
lo sport con la libertà di fare quello che si può senza pretese ma con la
voglia di esserci e di fare del proprio meglio per se stessi e per l’intera
squadra.
C'è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera
sportiva? “No mai, anzi la nostra
allenatrice era molto attenta a evitare che qualcuno di noi entrasse in
contatto con sostanze proibite.”
Un messaggio per sconsigliare l'uso del doping? “Che gusto c’è a vincere se non sei davvero tu a vincere?”
Ad
ogni problema c’è almeno un soluzione, se ci sono crisi e infortuni si possono
risolverli apportando i sani rimedi, recuperando, aspettando i tempi migliori;
se per un periodo non si può allenarsi nel migliore dei modi si può pensare di
riprendere appena possibile senza mollare del tutto e per sempre.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Non ho mai avuto infortuni, le sconfitte le ho superate allenandomi. La
punta della mia barca doveva essere sempre almeno mezzo metro davanti alle
altre.”
Cosa hai scoperto di te
stesso nel praticare attività fisica? “Avendo
smesso, e poi ripreso ho decisamente notato la differenza tra come ero e come
sono. Bisogna accettare se stessi perché proprio ricordarmi i vecchi risultati
e come ero mi ha impedito di divertirmi facendo sport per quasi 20 anni.”
A
volte lo sport diventa una terapia, fa allontanare dai problemi, fa trovare amici
che supportano e sostengono.
Hai un modello di
riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Mi allenavo
insieme a Daniele Scarpa, lui era un campione nato, si allenava, ma non aveva
difficoltà a vincere. Invece nel mio club si allenava un ragazzo 2 anni più
grande di me. Ha perso il padre e lo stesso anno ha fatto i mondiali juniores a
Tokyo. Alla fine dell’anno aveva i capelli bianchi, ma lo sport lo ha mantenuto
in una condizione di stabilità psicologica.”
C'è una
parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta a crederci ed impegnarti?
“La mia allenatrice quando ci incitava diceva
bestemmie irripetibili, era molto creativa. Me le ricordo tutte e mi spronano
anche se me le dico da solo.”
Matteo
SIMONE +393804337230
Psicologo,
Psicoterapeuta
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