Il mio mantra è da sempre la
curiosità, scoprire nuove sfide, nuove gare
Puoi stare ogni giorno a lavorare e
relazionarti con la famiglia, colleghi di lavoro, amici ma c’è sempre tempo per
pensare a prossime gare sfidanti e stimolanti che mettono in moto neuroni e poi
muscoli per allenarsi e per puntare a destinazioni lontane per mettersi in
gioco e diventare protagonista della propria vita alla ricerca di stimoli e
sensazioni che danno un senso diverso alla vita, un senso altro, qualcosa che dà
una marcia in più quando si torna nella quotidianità: Di seguito William racconta
la sua esperienza di progettazione e partecipazione a gare sfidanti e
stimolanti: Ciao William, cos'hai in
mente? “Ciao Simone, la Carrera de
Baja Trail a tappe in Messico dal 28 aprile al 5 maggio.”
La cosa bella dello sport che ti
proietta in nuove dimensioni e nuovi mondi abbandonano per un po’ la
quotidianità e facendo esperienza con la fatica, mettendosi in gioco e cercando
di raggiungere successi o comunque soddisfazioni personali molto grandi. Le
sfide diventano come ciliegie, piacciono sempre di più e si cercano sempre
altre. Lo sport di endurance mette in moto neuroni e fa pensare di partecipare
a gare sempre più allettanti dal punto di vista della sfida e della curiosità,
una ricerca del limite sopportabile e superabile con l’esperienza graduale e
progressiva, con l’impegno e la determinazione, con un approccio di fiducia e
resilienza che si costruiscono nel tempo: Familiari
e amici cosa dicono di questa nuova sfida? “Ho sempre attorno a me, sia in famiglia che con amici, molto entusiasmo
e questo mi piace.”
Sono tanti le chiavi del benessere nello sport e della performance, oltre agli allenamenti, oltre a curare la nutrizione e l’abbigliamento tecnico, è importantissimo avere l’approvazione e il sostegno di persone amiche, familiari che comprendono e supportano per avere la testa sgombra e sentirsi focalizzato e attento per la prova importante che richiede tante energie e altissima concentrazione per non arrendersi ma per continuare nel proprio intento che ripaga a fatica finita, una fatica che fa compagnia in allenamento e in gara, che conosce bene l’atleta e lo mette alla prova fino alla fine: C’è una parola o una frase detta che ti aiuta ad affrontare la prossima gara? “Il mio mantra è da sempre la curiosità, scoprire nuove sfide, nuove gare, in luoghi dove non sono mai stato o in gare storiche che mi hanno regalato grandi emozioni.”
Sono tanti le chiavi del benessere nello sport e della performance, oltre agli allenamenti, oltre a curare la nutrizione e l’abbigliamento tecnico, è importantissimo avere l’approvazione e il sostegno di persone amiche, familiari che comprendono e supportano per avere la testa sgombra e sentirsi focalizzato e attento per la prova importante che richiede tante energie e altissima concentrazione per non arrendersi ma per continuare nel proprio intento che ripaga a fatica finita, una fatica che fa compagnia in allenamento e in gara, che conosce bene l’atleta e lo mette alla prova fino alla fine: C’è una parola o una frase detta che ti aiuta ad affrontare la prossima gara? “Il mio mantra è da sempre la curiosità, scoprire nuove sfide, nuove gare, in luoghi dove non sono mai stato o in gare storiche che mi hanno regalato grandi emozioni.”
Lo sport e la corsa di lunga di stanza
in particolare, diventa un'opportunità di scoperta di se stessi
innanzitutto ma anche di località; un modo per mettersi alla prova nella
resistenza, nella forza, nella resistenza alla fatica, nella resilienza per non mollare ma lavorare mentalmente per trovare stimoli e motivazioni che
spingono ad andare avanti nonostante eventuali criticità sempre con attenzione
costante la proprio corpo ascoltando bene eventuali segnali comunicativi: In che modo la mente cerca di sabotare o di
aiutare i tuoi progetti? “Mi piace
molto rimettermi sempre in discussione, sperimentare, esplorare. Io ho l’abitudine di correre sempre, tutti i
giorni, poco o tanto ma sempre. Mi piace e dopo il lavoro mi rilassa e mi
permette di spaziare con i pensieri e sognare ad occhi aperti. L’unica cosa
negativa... è che a volte mi rendo conto che a 50 anni non posso più tenere
ritmi ed allenamenti di 10/15 anni fa... ma tutto sommato non mi lamento e mi
ritorna il buon umore.”
E’ importante un’elevata consapevolezza
delle proprie capacità, qualità e caratteristiche; è importante sviluppare la
consapevolezza del tempo che passa, di quello che si può fare nel momento
presente senza trascurare eventuali limiti ma lavorandoci giorno per giorno per
restare sempre in gioco dal punto di vita atletico e ciò diventa una terapia
naturale meglio di tanti farmaci: Quali
meccanismi psicologici contribuiscono al benessere o performance? “Nel mio caso è l’entusiasmo a tenermi sempre
attivo, sempre con il fuoco della passione per lo sport bello acceso. Ci sono
moltissime cose che mi esaltano, che mi commuovono e non solo nello sport...
tutto quello che è vita vissuta alla grande mi emoziona. A volte, ammetto che
quando corro da solo mi sento un po’ Stefano Baldini ad Atene... Ivan Cudin a
Sparta... Calcaterra al Passatore... o ad un tratto mi sembra di correre come
Kipchoge... poi però mi rifletto su una vetrina di un negozio, sui vetri di
un’auto, mi vedo... e ritorno me stesso. E continuo a correre dietro ai miei
sogni.”
Per approfondimenti del fantastico, straordinario,
sorprendente e bizzarro mondo degli ultrarunner è possibile consultare il mio
libro dal titolo "Ultramaratoneti e gare estreme", Prospettiva
editrice.
+393804337230 Psicologo,
Psicoterapeuta
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