sabato 27 aprile 2019

Federica Rossetti, UltraFranciacorta: 91,515 km raggiunti con tanta testa

La mia prima 12 ore ed è stata FANTASTICA
Psicologo, Psicoterapeuta

A Provaglio d'Iseo (BS) si è svolta la IV^ edizione della 12 ore di Franciacorta valevole per il titolo italiano Iuta. 

Enrico Maggiola è il vincitore totalizzando 154,419km che è la nuova miglior prestazione italiana e precedendo Matteo Ceroni e Nicolas De Las Heras Monforte SM55. Tra le donne la vincitrice è Milena Grabska-Grzegorczyk che si classifica al 4° posto assoluto e precede Eleonora Corradini 6° posto assoluto e Maria Ilaria Fossati. All'esordio Federica Rossetti che di seguito racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao, che sapore ti ha lasciato questa gara? È stata la mia prima 12 ore ed è stata 'Fantastica'. Sono partita incerta senza sapere cosa aspettarmi e forse ancora stanca dalla BiUltra 24ore fatta due settimane prima ma oramai ero iscritta e ci tenevo a farla perché mi ha lasciato delle ottime sensazioni e più sicurezza in me stessa.”

Appare molto determinata e convinta Federica, quando prende una decisione si impegna per portare a termine il suo impegno sportivo.
Avuto problemi, criticità? “Nelle gare a circuito il problema è che si gira sempre nello stesso senso e quindi a lungo andare viene fuori qualche dolore ma riesco abbastanza a gestirli.” 
C'è un alimento particolare che hai assunto in gara? “Nelle gare a circuito ho imparato a portarmi dietro il parmigiano e il pane a fette con olio d'oliva e sale, preparo dei piccoli pezzetti che mi danno energia senza nausearmi poi ho sempre del tè caldo e per i primi 40/50 km assumo i gel.

Si impara a gestire e affrontare tutto, si tratta di gare lunghissime dove bisogna organizzarsi in anticipo soprattutto per l’integrazione alimentare da provare in allenamento e in precedenti gare per testarsi e capire cosa si può assumere in gara mentre si corre.
Come ti prendi cura di te ora dopo una gara di 12 ore di corsa?Dopo una gara di 12 ore se posso riposo un po' a livello di allenamenti ma dopo qualche giorno se sto bene ricomincio in maniera graduale ad allenarmi. Quello a cui non rinuncio mai sono gli esercizi di stretching è un modo per coccolarmi e ascoltarmi meglio.”

In gare lunghissime della durata di 12 ore di corsa a piedi si mette sotto stress il fisico e la mente e c’è bisogno di un periodo adeguato di recupero, riposo e opportune coccole.
Cosa hai raccontato a casa, al lavoro, agli amici dopo la gara?Quando corro in qualche modo cerco di tenere informati chi è a casa per farli stare tranquilli e loro sono entusiasti di me e di quello che faccio, racconto a chiunque mi chiede le mie sensazioni con l'entusiasmo e la carica che mi può lasciare una gara come questa, a volte mi sembra di essere troppo apprezzata e ho paura o meglio non vorrei mai sembrare troppo su un piedistallo perché non sarei io.”

Si tratta di prove durissime dove c’è bisogno di attenzione al proprio corpo e alle proprie sensazioni per carpire cosa si può aver bisogno ogni momento e ciò può procurare apprensione per chi è al di fuori e teme un malessere o infortunio ma alla fine della prova ritorna l’entusiasmo per avercela fatta e per avere la consapevolezza che si può fare tutto con opportuna preparazione e attenzione.
In quali circostanze hai dimostrato l’importanza del potere della mente?La mente è fondamentale dall'inizio alla fine, in una gara di 12 ore a circuito rischi di partire troppo forte perché sei carico, rischi di fermarti troppo perché il ristoro è sempre lì (io mi fermo al ristoro ogni 5/6 km dal decimo in poi) e rischi di saltare se vedi che a metà non sei ai km che pensavi. Io mi metto dei traguardi: la mezza, la Maratona, i 50 km, i 60,70 fino a quando ho creduto che i 90 km potevano essere miei e così è stato 91,515 km raggiunti con tanta testa.”

Gare dure e lunghissime richiedono una gestione del tempo e delle energie e una pazienza nel saper aspettare fino alla fine, diluire le energie ora per ora, chilometro per chilometro fino alla fine arrivando non freschi ma nemmeno stanchi morti.
Quali sono i benefici nel praticare lo sport di lunghe distanze?Lo sport di lunghe distanze è il mio modo per mantenere un equilibrio nella vita, è un modo per risolvere i problemi di tutti i giorni perché ti schiarisci la mente, alleggerisci il cuore e la vita è diversa. Amo fare tanti km e tante ore anche se c'è stanchezza fatica e a volte dolore ma mi sento viva, mi sento io.”

Bella testimonianza, dalle parole di Federica e di altri ultrarunner emerge che lo sport di lunga distanza diventa una palestra per affrontare la vita quotidiana, si raggiungo obiettivi molto difficili con la cura del particolare, documentandosi e confrontandosi con gli altri, facendo esperienza diretta graduale. Tutto ciò aiuta a sentirsi se stessi, sentire forti sensazioni ed emozioni che danno la prova di essere vivi realmente, senza dolore non si apprezza la vita, ma si tratta di un dolore lieve e redditizio che permette di arrivare al traguardo con il sorriso e leggeri dentro.
Quali risorse hai scoperto di avere praticando sport?Una grande risorsa che ho scoperto di avere è la resistenza fisica al sonno e ai dolori, alle avversità climatiche e anche la pazienza perché se vuoi raggiungere un obbiettivo bisogna lavorare e crederci sempre.”

Lo sport di endurance incrementa fiducia in sé e fa andare sempre avanti alla ricerca di nuove direzioni per arrivare a nuove mete sfidanti da soli o in compagnia.
Prossimi programmi sportivi, obiettivi, sogni da realizzare?La prossima gara che per me ha un valore affettivo inestimabile è il Passatore per me è stata la prima ultra fatta nel 2016 quando è iniziato tutto e quindi il mio prossimo obbiettivo è il Passatore sperando di migliorare di nuovo la mia prestazione anche se vuol dire fare durare meno un viaggio bellissimo, come sogno ne ho uno ma è troppo grande per me e ne sono cosciente ma i sogni sono belli proprio perché sono grandi è la nazionale quando ci penso mi sembra di tornare ragazzina quando hai dei grandi sogni e mi da un grosso stimolo a fare sempre meglio e poi sognare non costa nulla.”

Sempre alla ricerca di mete, obiettivi e sogni che non costano ma fanno mobilitare energie per prepararsi e continuare a praticare uno sport che prima di tutto è un sano stile di vita e poi ci può essere anche la performance.

Segnalo il miei libri:
Cosa spinge le persone a fare sport?
Prefazione di Isa Magli
Il libro riporta alcune interviste fatte ad atleti di diverse discipline sportive e indaga sulle motivazioni che spingono le persone a fare sport. Non solo la performance, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, di rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale. Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a non mollare e per migliorarsi.
Capitolo I
Aspetti psicologi che motivano a fare sport
Capitolo II
Raggiungere mete e obiettivi
2.1. La convinzione, la fiducia per raggiungere mete e obiettivi
Resilienza e autoefficacia per raggiungere i propri obiettivi
2.2. C’è sempre una direzione da prendere, una meta da raggiungere
Capitolo III
Superare le crisi
3.1. La salita, la fatica, le crisi diventano alleati dell’atleta
Capitolo IV
Sport di squadra
4.1. Raggiungere un maggior benessere individuale e di gruppo–squadra
4.7. Claudia Torri, pallavolo: «Importante un clima di squadra sereno»

 
Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida
Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente. Editore: Psiconline
Collana: Punti di vista. In commercio dal: 13 giugno 2019
Descrizione
La Resilienza e l'Autoefficacia sono concetti importanti nella psicologia dello sport, ma anche nella vita in generale, per raggiungere i propri obiettivi in qualsiasi campo. Il termine Resilienza deriva dalla metallurgia; indica la proprietà di un materiale di resistere a stress, ossia a sollecitazioni e urti, riprendendo la sua forma o posizione iniziale, così come le persone resilienti possono affrontare efficacemente momenti o periodi di stress o disagio. Così come avviene negli sport di endurance, resistere e andare avanti, lottare con il tempo cronologico e atmosferico, con se stessi, con i conflitti interni; a volte sei combattuto e indeciso, tentato a fermarti, a rinunciare. Gli atleti sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisioni, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l'autoefficacia personale nell'ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, scoprono di possedere capacità insospettate: l'ultracorsa diventa una palestra di vita. Si impara a valutare che per ogni problema c'è almeno una soluzione; tale soluzione ti porterà al traguardo finale, ti permetterà di superare gli imprevisti e tollerare le sofferenze. La pratica dell'ultramaratona permette di conoscere e scoprire delle risorse interne, che in situazioni ordinarie sono insospettabili. L'adattamento graduale a situazioni di estremo stress psicofisico permette di esprimere delle caratteristiche che hanno a che fare con la tenacia, la determinazione, la resilienza, che accrescono la forza mentale per andare avanti, per raggiungere un obiettivo prefissato, per superare eventuali crisi lungo il duro percorso
 
Triathlon e ironman. La psicologia del triatleta
Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere.
Data di Pubblicazione: 2019. 
Acquistabile con il Bonus 18app o la Carta del docente
Descrizione del libro
Per approfondire il mondo degli atleti di triathlon ironman, ho costruito un questionario e ho raccolto alcune risposte. Questo ci permette di conoscere più da vicino le motivazioni che affascinano le persone ad avvicinarsi a questo tipo di disciplina considerata estrema. L'ironman prevede 3,8 km di nuoto, 180 km di bicicletta e la maratona di corsa a piedi (42,195 km). Rispetto al senso di essere ironman, alcuni atleti hanno evidenziato aspetti inerenti alle capacità mentali di perseguire uno sforzo prolungato nel tempo e le conseguenze relative, tipo la capacità di saper soffrire, di saper autoregolare le proprie energie, lo sperimentare nuove emozioni. Dalle loro risposte emerge che le potenzialità dell'essere umano sono inimmaginabili, si scopre per caso di essere portati per qualcosa per la quale siamo disposti a investire in tempo, fatica o danaro. Gli atleti vanno alla ricerca di sensazioni positive e di benessere, ed alla ricerca della sfida, per verificare quanto si è capaci a perpetrare uno sforzo nel tempo.
 

Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti
Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere.
Data di Pubblicazione: 10 ottobre 2018.  
Acquistabile con il Bonus 18app o la Carta del docente
Descrizione del libro
Nello sport non è importante solo la forza, la resistenza e i muscoli, ma è importante sviluppare anche la forza e la resistenza mentale che permettono di andare oltre, di consolidare lo stato di forma. Sempre più le donne stanno dimostrando di essere fortissime atlete e nelle gare di endurance competono anche con gli uomini con tanta grinta e forza, infatti è già successo che in gare considerate più dure d'Europa la vincitrice assoluta è stata una donna americana. Anche le donne italiane sono tanto forti e resistenti, donne che iniziando con piccoli passi riescono a battere anche il record maschile di scalinata di un edificio. Raggiungere traguardi importanti diventa il coronamento di un sogno, il raggiungimento di un obiettivo ambito, la ricompensa di tanti sforzi e tanta fatica per ottenere qualcosa che si desidera con determinazione, tenacia, passione e con l'aiuto di qualcuno che sostiene.

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