sabato 13 aprile 2019

Allenare prima la testa poi il cuore e infine le gambe per non mollare

Cuore, testa e corpo per partecipare a maratone e ultra
Dott. Matteo Simone  

Cosa spinge a partecipare a maratone, ultramaratone, sudare, faticare? 

Certo non solo la performance ma la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionare; anche la voglia di fidarsi e affidarsi a qualcuno che ti fa compagnia, che ti porge una bevanda, che ti aspetta.
Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a stare nel gruppo che contiene e sostiene, per non mollare, per occuparsi di se stessi e degli altri, per raccontarsi, per far parte di un gruppo, una squadra con progetti di gare, per ricordare momenti passati insieme, per condividere momenti, pre-gara fatti di viaggi e incontri, per superarsi, questo è lo sport che vogliamo che incrementa consapevolezza, autoefficacia, resilienza e spirito di squadra e appartenenza. 
Chiamateli pure masochisti o incoscienti, ma in realtà quello che emerge dalle varie storie e testimonianze è che si tratta di un mondo fantastico e sorprendente, affascinante.
Correre un’ultramaratona significa organizzarsi fisicamente e mentalmente a fare sport per un periodo prolungato di tempo, si tratta di un approccio basato sulla pazienza, sull’attesa senza fretta, sul focalizzarsi sul momento presente considerando che l’arrivo, il termine della gara è in là nel tempo, quindi no panico, non problema ora, si gode il percorso verso la meta serenamente sperimentando un mondo di sensazioni e disposti anche a incontrare, affrontare, gestire le eventuali crisi che arrivano e che poi se ne vanno.
Ecco cosa ne pensa l’ultrarunner Matteo Nocera.
Ritieni utile lo psicologo dello sport prima di una gara importante?È soggettivo, io (e non per campanilismo…) ho trovato molto utile alcuni passaggi del libro ‘Ultramaratoneti e gare estreme’ scritte da uno psicologo che ho avuto il piacere di conoscere a Roma. Lo ringrazio per tante piccole cose e credo che bisogna saper leggere tra le sue parole…! Forse sono un po' di parte… grazie Matteo.”

Per diventare campione e per consolidare la posizione di leader nello sport è importante considerare non solo il duro e costante allenamento fisico ma diventano importanti anche l’alimentazione sana e calibrata per l’individuo, per l’allenamento, per la gara e diventa ugualmente importante il sapersi gestire, i riposi, recuperi.
Quali condizioni ti ostacolano nella pratica dello sport?
Quasi nulla, mi adatto. Cerco di superarle considerando tutto come un avversario da battere prima mentalmente e poi con l’applicazione fisica.”

Il primo avversario da battere è se stessi, a volte ci si sente insicuri, non si crede sufficientemente in se stessi, si pensa che l’obiettivo sia irraggiungibile, ed allora il primo lavoro da fare è mentale, vedersi vincitore, sconfiggere le credenze negative, e poi la strada diventa più percorribile.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?Mollare, si alcune vicissitudini della vita… continuare? Mia moglie i miei figli e il mio papà.”

Di seguito l'esperienza di Alessandro Reali.
Gara di 100km del Passatore, cosa significa per te?Ho iniziato a pensare alla 100 km del Passatore dopo qualche anno che correvo le maratone, anche se non nascondo di averla guardata sempre con timore. 
Il fattore che mi ha spinto a fare l’iscrizione è stato principalmente il fatto che, nonostante chiedessi a tantissime persone che l’avevano già corsa cosa si provasse, io volevo provare in prima persona le sensazioni fisiche e mentali che si provano prima, durante e dopo. Quindi per me la 100 km ha significato conoscere delle sensazioni così personali che nessuno sarà mai in grado di descriverti con le sole parole
.”

Diventa importante sperimentarsi e non mollare, la passione e la motivazione diventano il motore per ogni cosa, non si ottiene niente se non c’è vera passione, qualsiasi cosa si intende fare ha bisogno di essere alimentata da tanta passione che diventa il carburante per impegnarsi, per essere costante e determinato, per voler raggiungere mete e obiettivi.
Ecco cosa dice Giovanni Gualdi.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Ci sono state, fortunatamente, molte occasioni in cui mi sono sentito Campione. Però, come in tutti gli sport, sono più le sconfitte che le vittorie. ma lo stimolo per continuare dopo una brutta prestazione è l'amore per lo sport, che ti spinge a continuare e non mollare.”

Nella carriera di un atleta ci sono tanti allenamenti, tante gare, tante vittorie e tante sconfitte, si impara sempre, ci sono anche tanti infortuni, importante è coltivare sempre la passione, la voglia di continuare a mettersi in gioco, ad allenarsi duramente e a gareggiare seriamente.
Lo sport rende felici, incrementa consapevolezza, sviluppo autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di poter far qualcosa, di riuscire in qualcosa, inoltre lo sport incrementa la resilienza, si affrontano e si superano meglio i problemi, crisi, difficoltà, si è più presenti, attenti, gentili.
Sto continuando ad approfondire e sperimentare il mondo degli ultrarunner fatto di fatica e soddisfazioni, di programmi, di obiettivi, di percorsi, di viaggi interiori. L’esperienza sta continuando sia in modo diretto partecipando ad alcune gare, sia attraverso interviste, racconti e testimonianze da parte di atleti di queste discipline di sport di endurance e di ricerca personale.
Tanti sono i messaggi di apprezzamento e gratitudine da parte dei tanti atleti che fanno parte del mondo degli ultrarunner, un grazie a Nico Leonelli  per la sua gentilezza e le sue cortesi parole che riporto di seguito: “Matteo è veramente uno dei pochi che ha dato voce al mondo dell'Ultramaratona.”
Di seguito un breve stralcio della prefazione della Prof.  Isa Magli al libro "Ultramaratoneta: analisi interminabile": Visioni peculiari dell’ultramaratoneta sono strade, percorsi, sudore, fatica, amici ed avversari di gare che lo aiutano ad andare avanti e ad affrontare situazioni sempre più difficili. Sebbene abbia sopportato momenti di panico, paura, incertezze con rischi, pericoli e problemi di salute, tuttavia, apprezzando ancor di più la vita e rafforzandosi nella resilienza è pronto a rialzarsi e a ricominciare consapevole del suo passato, l’avventura con la corsa, perché in tal modo si sente vivo, attivo e con approccio meditativo.

C
hi pratica sport di endurance incontra, gestisce e supera diversi tipi di crisi e difficoltà, si scopre che si può fare tutto con passione, dedizione, impegno, concentrazione, testa, cuore, gambe.

Dott. Matteo Simone 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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