martedì 26 settembre 2017

Marco Stravato: Ritornare al nostro mondo, lasciando indietro il “sapore del Tor”


Un paio di anni feci a Marco la seguente domanda: “Hai un sogno nel cassetto?” La sua risposta fu la seguente: “La nove colli running, ma di più l’UTMB e la TDG, il trail, come dicevo lo preferisco ultimamente.” Ora toccherebbe rifare la stessa domanda a Marco per la TDG ossia il Tor Des Geants che tradotto significa il Giro Dei Giganti, Marco l’ha portato a termine e quindi, ora è il momento di riorganizzarsi, per pianificare nuovi obiettivi sfidanti e prendere la direzione per conseguirli trasformano sogni in realtà.

Di seguito Marco ci racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Come hai deciso di fare questa gara?E' l'evoluzione del mio essere, non fermarsi mai e cercare sempre nuovi orizzonti, da podista di strada sono partito, come quasi tutti, con la 10 km, la ½ maratona, la maratona, e a questo punto c'è chi si ferma o torna alle origini e chi è portato mentalmente ad andare oltre, ultra come la 100 km del Passatore. Da trailer è stata un po' la stessa cosa, ecomaratona del Chianti, 100 km del Sahara, poi un bel giorno un mio amico mi spinge a partecipare alla 130 km delle vie di San Francesco, lì forse è partita la testa, ho corso per 3 anni continuativi la 100 km Tuscany Crossing oltre a partecipare a molte gare un po' più corte, nel frattempo ho saggiato il monte Bianco con la TDS 2014, l'anno scorso la UTMB e quest'anno ho provato la preiscrizione e sono stato estratto, veramente già avevo provato nel 2015 e per fortuna che non sono stato sorteggiato, visto che è stato annullata durante lo svolgimento, per mal tempo.”

domenica 24 settembre 2017

Cavalcare in modo resiliente l'onda del cambiamento

Psicologo, Psicoterapeuta

Tutto passa, tutto cambia, importante cavalcare in modo resiliente l'onda del cambiamento, individuare sempre nuove mete, nuove possibilità, nuove sfide e prendere la direzione verso dove vogliamo andare, dove vogliamo arrivare e come, cosa vogliamo raggiungere con la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti credendo sempre più in se stessi, fidandosi e affidandosi, together is much better.
Si possono fare grandi cose fino a che arriva un impedimento per qualsiasi motivo ed allora bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento, capire cosa si può fare, non abbattersi ma cambiare solamente gli obiettivi, rimodularli in base alle proprie condizioni fisiche attuali. Per ogni problema c’è almeno una soluzione, chiuso un portone se ne possono aprire tanti altri, comunque l’esperienza fatta fa parte del bagaglio culturale ed esperienziale dell’individuo e serve nel futuro a darti sempre una mano per andare avanti con pazienza un passo alla volta con consapevolezza e rispettando i propri limiti. Il passaggio alle ultra ti fa maturare, ti fa scoprire il vero sé, ti fa contattare la tua propria essenza, essendo davvero un viaggio dentro di te introspettivo alla ricerca dei come e dei perché senza giudizio.

Scegliere la direzione e mobilitare le energie per andare dove vogliamo

Matteo SIMONE 

Possiamo scegliere la direzione e mobilitare le energie per andare dove vogliamo, verso un maggior benessere, verso mete e obiettivi difficili e sfidanti ma raggiungibili, cercando di trasformare sogni in realtà.

E se non ci riusciamo sorridiamo e riproviamo in modo diverso apprendendo dall'esperienza e non isolandoci in una zona di troppo confort, scegliamo la vita anche se comporta il mettersi in gioco, il rischiare di sbagliare.

L'esercito dello sport grazie ai selfie


Puoi scegliere se poltrire e chattare o metterti in movimento alla ricerca di persone in carne ossa, salire sul treno dello Sport, faticare in compagnia, confrontarti con gli altri, condividere albe e tramonti, parchi e ville, strade, sentieri e piste.

Allenamenti e gare e poi quanto meno porti a casa un po' di selfie che fanno parte dell'allenamento così come lo stretching, le andature, le ripetute, il fartlek, la progressione, il lento.
Grazie ai selfie riesci a rendere gradevole l'allenamento, a memorizzare momenti importanti di fatica, gesti atletici più o meno performanti, in certo qual modo allenamento e fatica vengono assorbiti e metabolizzati, ti puoi vedere e rivedere come fatichi, puoi studiare il tuo gesto atletico e quello degli altri, puoi apprendere dall'esperienza, ti puoi rivedere domani e dopodomani, puoi essere auto-ironico e umorista, puoi superare momenti difficili ridendo del passato trascorso con amici di avventura, questo è lo sport che vogliamo noi amatori, per i professionisti tutto cambia, tutto è diverso, si fa sul serio.

sabato 23 settembre 2017

Gli allenatori sono poco propensi ad allenare per le ultramaratone

Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it
 

Gli allenatori sono poco propensi ad allenare per le ultramaratone, si impara di più ascoltando e frequentando i più esperti, comunque è un mondo dove è importante entrarci gradualmente e non farsi  prendere dalla foga dei tanti chilometri e tante gare, meglio puntare a obiettivi di gare e fare un percorso graduale per arrivarci.

Per quanto riguarda gli allenamenti bisogna abituarsi alla fatica e a superarla; per l'alimentazione, bisogna abituarsi a mangiare sempre e poco in allenamento e in gara, bisogna capire quello che il nostro organismo ha bisogno in gara, in gare lunghe il fisico ci sorprende, ci richiede le cose più strane, anche birra e vino; importante è l'approccio mentale focalizzato sull'avanzare senza guardare il traguardo lontanissimo, vivere l'esperienza presente.

Costruisci una meta, obiettivo, risultato iniziando a piccoli passi

Matteo Simone 

Ora è il momento per salire sul treno dell’attività fisica, è sempre il momento per iniziare, non aspettare il momento migliore. 

Costruisci una meta, obiettivo, risultato iniziando a piccoli passi, con piccoli movimenti, sperimentando e iniziando a utilizzare risorse personali, man mano sentirai crescere la passione, l’entusiasmo e svilupperai più consapevolezza corporea e dei propri mezzi, avrai più fiducia di te e delle tue possibilità e potenzialità.
Lo sport incrementa autoefficacia, aiuta a superare momenti difficili fatti di demotivazione, infortuni, sconfitte ma riuscirai a essere più resiliente nello sport e nella vita, incontrerai persone, culture, mondi e avrai la possibilità di condividere gioie e fatiche.

Va bene qualsiasi motivo per fare sport

Matteo SIMONE 

Va bene qualsiasi motivo per fare sport, se non vuoi fare sport per non faticare, per non soffrire, per non essere sconfitto, fallo per far parte di un gruppo, per incontrare gente.
Ogni motivo va bene per essere trascinato nel mondo dello sport, i benefici comunque sono tanti.
Mettersi in gioco, allenarsi fisicamente e mentalmente a gare più o meno impegnative è anche parte del bizzarro, fantastico, sorprendente, affascinante mondo dello sport.
C’è sempre più consapevolezza che l’esercizio fisico è una sorta di medicinale senza effetti collaterali per prevenire malessere e per il raggiungimento di uno stato di benessere psicofisico, emotivo e relazionale.
Pertanto aumentano le iniziative volte allo sviluppo dell’attività fisica in tutti i contesti e rivolta a tutte le persone di qualsiasi età, ceto sociale, cultura e altro.
Esempi modello sono un gruppo su Facebook dal nome 365 giorni di sport

Manfredonia sempre più “Città dello sport” grazie ad atleti, tecnici e società



Domenica 17 settembre 2017, grande festa dello sport a Manfredonia grazie ad atleti, tecnici e società. Una domenica speciale per due avvenimenti molto importanti grazie a persone che non stanno ad aspettare e non stanno a guardare ma si mettono in gioco e in movimento con le loro possibilità e modalità per fare sport, uno sport che rende liberi, autoefficaci e resilienti. Uno sport che rende felici e avvicina persone culture e mondi, uno sport che abbatte muri e barriere.

giovedì 21 settembre 2017

Il fantastico mondo degli ultrarunner, persone che non si stressano


Il fantastico mondo degli ultrarunner, persone che non si stressano ma partecipano e arrivano silenziosamente al traguardo incontrando tanta gente lungo i loro viaggi i circuiti da ripetere tante volte, sempre in cerca di podi ma non soli a volte basta anche una medaglia, un attestato, a volte meglio di tutto sono le parole di stima e rispetto che si porta a casa perché ognuno fa il sui, quello che può fare con le proprie possibilità e modalità, un mondo di persone bizzarre, straordinarie e sorprendenti sempre pronte a evidenziare il meglio di te senza giudizi, a consigliare, a suggerire.

mercoledì 20 settembre 2017

8 ottobre 2017 Giornata del Camminare che ti porta lontano, un passo alla volta


L’8 di ottobre in tutta Italia la Giornata del Camminare, una manifestazione nazionale promossa da FEDERTREK. Puoi aderire come associazione, proponendo un cammino, oppure come cittadino, iscrivendoti agli eventi promossi dalle associazioni. La partecipazione è gratuita.
Sul sito seguente http://www.giornatadelcamminare.org/ sono riportate le indicazione per partecipare alla giornata del cammino in data 8 ottobre 2017, le indicazioni sono rivolte ai Comuni, ai parchi e alle Associazioni, di seguito un sunto delle indicazioni riportate sul sito. Approfittate ad aderire e a proporre iniziative sul camminare per diffondere la cultura del camminare e la consapevolezza che camminare è utile a te stesso e all’intera cittadinanza.

martedì 19 settembre 2017

Buona la prima Re Manfredi Run 10km 2017 a Manfredonia

Matteo SIMONE

Buona la prima a Manfredonia, la prima Re Manfredi Run 10km, tanta partecipazione di walker e runner soprattutto locali, della capitanata, del Gargano, della Puglia, presente anche la squadra di Roma La Sbarra e I Grilli con Giovanna Simone, sempre in prima linea.

Tutti vincitori alla Re Manfredi Run 10km, hanno vinto tutti i partecipanti per una giornata all'insegna dello Sport, dell'amicizia, dell'incontro, del benessere senza stress. Ha vinto la città con tanti ospiti atleti, amici e familiari; hanno vinto gli organizzatori per l'accoglimento e il sostegno a tutti i partecipanti. Ma il winner assoluto non poteva che essere il giovane promettente, già campione italiano maratona 2015, Dario Santoro.

Maria Luisa Garatti, Se Vuoi Puoi ASD: Posso barcollare ma non mollare mai

Matteo SIMONE 
3804337230- 21163@tiscali.it 

Lo sport rimette al mondo ogni volta in modo diverso, importante è farsi trovare pronti per cavalcare l’onda del cambiamento.

Lo sport fa sperimentare più consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti, fa sperimentare autoefficacia, pianificando e raggiungendo obiettivi sempre più sfidanti, fa sperimentare sempre più resilienza superando sempre più momenti e periodo di difficoltà o crisi.
Di seguito Maria Luisa presidente dell’A.S.D. Se Vuoi Puoi, racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Tutte le volte che taglio un traguardo nelle varie gare podistiche a cui partecipo e mi viene infilata una medaglia mi sento una campionessa in quanto sono riuscita a superare gli ostali che mi si presentano man mano e soprattutto la mia mente che mentre corro spesso mi sussurra “non c’è la farai mai”. Alla fine scaccio questo pensiero e mi rendo conto che prevale sempre il cuore e questo può farti superare qualsiasi ostatolo. Allora posso dire di essere una campionessa. 

Mezza maratona della pace: Lo sport è di tutti con ogni modalità e possibilità


Lo sport è di tutti con ogni modalità e possibilità; questo è anche il messaggio della mezza maratona della pace, sport per abbattere barriere culturali, generazionali e religiose; sport per incontrare persone, culture e mondi, per comprendere e accettare la diversità degli altri; sport per essere più comprensivi e tolleranti e meno accusatori e offensivi; lo sport che ti rimette al mondo in modo diverso, ti fa mettere in gioco; sport senza età e senza esclusioni; sport che favorisce inclusione e integrazione; sport palestra di vita per grandi e piccoli; per raggiungere traguardi, per saltare ostacoli, per concentrarsi sull'obiettivo. 

domenica 17 settembre 2017

Andrea Macchi, 3° al Tor 2017: Quest'anno sognavo di poterla rifare al mio 100%

Matteo Simone 

Il Tor Des Geants, 330km 24.000 D+, sulle Alte Vie della Valle d’Aosta con partenza ed arrivo a Courmayeur, è considerato "il trail più duro al mondo", il tempo limite è di 150 ore, in regime di semi-autosufficienza. 

Lo spagnolo Javi Dominguez, 43 anni, vince il Tor in 67h52’15”, Oliviero Bosatelli arriva secondo assoluto in 69h16’, al terzo posto si è classifica Andrea Macchi in 74h51’.
Di seguito Andrea ci racconta la sua esperienza al Tor rispondendo ad alcune mie domande.

sabato 16 settembre 2017

Aurelia, l’ultrarunner guida di atleti non vedenti e ipovedenti


Succede di perdersi, soprattutto in gare lunghissime in condizioni di stanchezza, di poca visibilità, in gare poco segnalate con indicazioni poco idonee. E’ successo anche a me alla 100km di Asolo, gli ultimi chilometri di notte, mi si era spenta la torcia ero da solo credevo di aver sbagliato strada, sono tornato un pezzo indietro sulla stessa strada ho incontrato un’atleta che mi ha rassicurato e abbiamo continuato insieme; poi arrivati ad Asolo, mancavano ancora 5km all’arrivo mi sono seduto a un ghiotto ristoro con anguria e melone, l’altra atleta ha continuato, l’ho raggiunta e ho notato che aveva sbagliato strada, l’ho chiamata, abbiamo provato a continuare su quella strada, eravamo indecisi sul percorso, e lì eravamo preoccupati e pensavamo: "Se sbagliamo strada questi ultimi 5 km, più di 14 ora di corsa, non ci mettono in classifica?

Monica Casiraghi vince la 100km Etna extreme 2017: Non mi spaventavano i km

Matteo SIMONE

Tutto passa, tutto cambia, Monica Casiraghi è un’atleta italiana che è stata specialista della 24 ore e della 100km infatti detiene il record italiano sia della 24 ore di corsa a piedi di 231km, sia della 100km 07h28’12”; è stata Campionessa mondiale 100 km anno 2003 (Taiwan), Vice Campionessa Mondiale 24h anno 2010 (Brive Francia) Record Italiano.

Ma non si può essere sempre a livelli alti, passa il tempo, cambia il metabolismo, cambiano le priorità, cambia la motivazione, si passa dallo sport quasi professionistico allo sport amatoriale, ma comunque Monica si mostra ancora di essere performante e di continuare a correre e gareggiare con entusiasmo e divertimento, godendosi per gara, gara e post gara.
Di seguito Monica racconta le sue impressioni a seguito della 100km estrema dell’Etna, rispondendo ad alcune mie domande.
Come hai deciso di fare questa gara?Ho deciso di correre questa 100km perché l’idea di percorrere tutto il perimetro dell’Etna da Bronte a Bronte mi affascinava; sono innamorata di questi paesaggi!”.

Lisa Borzani e Oliviero Bosatelli: I Giganti italiani del Tor Des Geants 2016 e 2017

Dott. Matteo Simone 

Il Tor Des Geants, una delle gare ultratrail più dure al mondo, 330 chilometri con 24.000 D+, sulle Alte Vie della Valle d’Aosta con partenza ed arrivo a Courmayeur, è considerato "il trail più duro al mondo", il tempo limite è di 150 ore, in regime di semi-autosufficienza.

Lisa e Oliviero, due atleti italiani di spessore atletico di corsa trail delle lunghe distanze, si confermano protagonisti italiani avendo vinto entrambi l’edizione del 2016 e avendo centrato entrambi il podio l’edizione del 2017.
Infatti Lisa, come sempre bravissima, in 89h40' vince la gara femminile e si classifica 11^ assoluta, precedendo la spagnola Silvia Ainhoa Triguerros Garrote in 97h43' mentre Oliviero arriva secondo assoluto in 69h16’ dopo l’atleta Javi Dominguez della Spagna, 43 anni, vince il Tor in 67h52’15”. Al terzo posto si è classificato Andrea Macchi in 74h51’.

venerdì 15 settembre 2017

Oliviero Bosatelli, 2° al Tor Des Geants 2017, dopo quasi 70 ore senza dormire

Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it

E’ risaputo che i Vigili del Fuoco sono resistenti e resilienti, riescono a lavorare per ore e ore senza interruzione per recuperare e portare in salvo persone per esempio nelle calamità.

Non fa eccezione Oliviero Bosatelli, il Vigile del Fuoco bergamasco, l’atleta ultrarunner arrivato al secondo posto al Tor Des Geants, una delle gare ultratrail più dure al mondo, 330 chilometri con 24.000 D+, sulle Alte Vie della Valle d’Aosta, impiegandoci 69h16’.
Ieri l’ho sentito al cellulare e la sua voce era squillante, come se non avesse fatto proprio niente di straordinario, era a Courmayeur a godersi il clima festaiolo e bizzarro del Tor Des Geants, gente che arrivava stremata e raccontava avventure e disavventure.

Giorgio Calcaterra, senza limiti, grande Re della 100km

Matteo SIMONE

Il grande Re Giorgio Calcaterra, senza limiti, sempre disposto a mettersi in gioco e ad onorare gare ed eventi, questo è lo sport che vogliamo. 

Non performance a tutti i costi, non pressioni, no stress, ma puro divertimento e amicizia e rispetto reciproco, senza aver sempre bisogno di dimostrare niente a nessuno. Lezioni e scuola di vita attraverso lo sport per grandi e piccini, per sperimentare sensazioni ed emozioni, sviluppare autoefficacia nel riuscire sempre ad andare avanti e sviluppando resilienza con l'affrontare, gestire e superare problemi, difficoltà, crisi, avversità. Mai perdersi d'animo.
Di seguito le sue parole pubblicate sulla sua pagina facebook a seguito della gara di 65 km: “Scorrendo con il Liri, 65km seguendo il fiume Liri, da Cappadocia a Isola del Liri. Non prendetemi per matto ma il correre sotto la pioggia (mi ero coperto bene), era molto affascinante e in alcuni momenti divertente. Ringrazio Stefano per avere corso con me in amicizia i primi 52km, poi io ho mollato ed è stato bello vedere la sua corsa agile portarlo lontano. All'arrivo una bella medaglia, una doccia calda e un ristoro veramente buono e abbondante (grazie a tutti i volontari che si sono dati da fare e grazie a voi che queste gare si posso fare). W la corsa! Forza Scorrendo con il Liri con il Liri, grazie a tutti gli organizzatori e a Gregorio Zucchinali per essere venuto a seguire questa gara.”

giovedì 14 settembre 2017

Lisa Borzani: Il Tor des Geants è l’esperienza più bella che abbia mai sperimentato!

Matteo SIMONE

La Regina del Tor, anche quest’anno, si conferma la padovana Lisa Borzani classificandosi 11^ assoluta e prima donna, bravissima in 89h40' bissando la vittoria del 2016; al secondo posto si classifica la spagnola Silvia Ainhoa Triguerros Garrote in 97h43'.

Il Tor des Géants con partenza ed arrivo a Courmayeur, è considerato "il trail più duro al mondo", il tempo limite è di 150 ore, in regime di semi-autosufficienza, il tracciato misura circa 330 km per un totale di 24.000 metri di dislivello positivo.

Rocchi Aurelia: Tra 40 e 45 km ho sbagliato la strada e mi sono trovata davanti

Matteo Simone

A volte succede in gara che qualcuno fa il furbo, per esempio fa una parte di gara correndo a piedi e una parte in bici o in auto.

A volte alcuni atleti si mettono d’accordo e corrono un po’ per uno. 
Insomma, se ne vedono di tutti i colori, alcune volte sono scoperti e squalificati o redarguiti da amici o presidenti di società; ma a volte succede anche che ci si perde per distrazione, per maltempo, qualcuno fa tantissimi chilometri in più e poi riprende la sua strada grazie a un passaggio in macchina ripartendo da dove si era perso, a volte qualcuno di proposito fa il furbo.

Silvia Serafini vince il Brenta Trail 45km 2017: Sono contenta di come ho svolto la gara

Matteo SIMONE 

Silvia Serafini vince la seconda edizione del Dolomiti Brenta Trail 45km, con il tempo di 6h06'49", precedendo la polacca Wiktoria Piejak, Federica Iachelini, Marta Miglioli e Cinzia Franchini.

Di seguito Silvia racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mi domande.
Come hai deciso di fare questa gara?Ho sentito parlare molto bene di questa gara da più di una persona, quest'anno uno degli organizzatori mi ha invitato a partecipare e ho accettato. I posti che si attraversano effettivamente sono davvero spettacolari.”

Roberto Beretta, PTL 300km 2017: Ero mentalmente pronto a passare momenti duri

Matteo SIMONE 
3804337230- 21163@tiscali.it 

La PTL (Petite trotte à Léon) di circa 300 km e 24.000+ è una delle 5 gare dell’UTMB (Ultra Trail du Mont Blanc). 

È il giro più largo del Monte Bianco, si disputa a squadre, in semi autonomia.
Di seguito Roberto ci racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao Roberto, come hai deciso di fare questa impresa?Ho tanti amici nel trail, uno dei più vicini mi ha chiesto di accompagnarlo in questa avventura, io che ho un po' perso la voglia pura di competizione ho visto la proposta come un qualcosa di nuovo, uno stimolo se vogliamo a misurarsi non solo con se stessi e il percorso ma anche con la convivenza in gara di personalità diverse.”

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