Matteo SIMONE
Lo sport accresce capacità e competenza, diventa un insegnamento pratico di vita, insegna a stare con la gente, a condividere gioie e fatiche, a fare squadra, a confrontarsi, a uscire fuori dalla zona di confort per trovarsi in situazioni da risolvere.
La pratica di una disciplina sportiva permette di conoscersi meglio, di scoprire qualità e limiti, incrementa
autoconsapevolezza corporea, incrementa fiducia in se, sviluppa resilienza,
aiuta a superare infortuni, crisi, sconfitte. Insegna a stare con la gente,
avvicina persone, culture e mondi.
Di seguito, Antonio racconta la sua
esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Come hai scelto il tuo sport? “Da bambino ho scelto Judo volendo praticare un’arte marziale e trovando allora il karate troppo di
contatto.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? "Cominciando dalla palestra sotto casa per poi partecipare a competizione di carattere regionale e nazionale."
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? "Cominciando dalla palestra sotto casa per poi partecipare a competizione di carattere regionale e nazionale."
Il percorso dell’atleta è un viaggio che parte da casa, dal vicinato e
ti porta a scoprire mondi, a scoprire prima di tutto te stesso e poi
gradualmente gli altri e il mondo.
Nello sport quali fattori o persone hanno contribuito al tuo
benessere o performance? “I miei maestri ed allenatori nonché l’appoggio della
mia famiglia e non per ultimo il duro allenamento.”
Quali
meccanismi psicologici ritieni abbiano contribuito, nello sport, al benessere o performance?
“Sicuramente lo stimolo degli allenatori e la convinzione e rettitudine di chi
vi partecipa.”
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La prima gara che ho vinto
interna alla palestra.”
La tua gara
più difficile? “La prima gara.”
Un’esperienza che ti dà la convinzione di potercela fare nello sport o nella vita? “Una gara dove sono arrivato secondo pur avendo
subito un infortunio.”
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della
tua attività sportiva? “In una delle prime gare a livello di scontri tra
palestre, mi sono trovato in finale contro un mio amico di cintura molto
inferiore alla mia, contro cui vincevo sempre in allenamento e quindi prima di
cominciare, ci sorridemmo, io cominciai il combattimento in maniera molto
blanda e lui partì come un razzo stendendomi e ottenendo Ippon e vittoria in 5
secondi. Ancora mi prende in giro e ne ridiamo.”
Quali sensazioni sperimenti o hai sperimentato facendo sport (pre-gara, gara, post-gara)? “Voglia di vincere, ansia, paura,
volontà di confrontarmi e superarmi.”
Quali sono le
difficolta e i rischi? A cosa devi fare attenzione nel
tuo sport? “I maggiori rischi sono legati agli infortuni
(localizzati soprattutto nelle varie articolazioni), mentre le difficoltà credo
siano quelle legate un po’ a tutti gli sport: L’impegno, la costanza, il
sudore, la forza di volontà.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno
indotto a fare una prestazione non ottimale? “Credo che la
concentrazione sia fondamentale oltre ad un’adeguata preparazione fisica.”
Cosa ti fa continuare a fare sport? “La volontà di
trasmettere quello che ho appreso e di mantenermi in forma.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Col tempo e con
le giuste cure.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per
avvicinarli allo sport? “Lo sport dà tantissimo, oltre ad una struttura fisica
che resterà per sempre, ti dona capacità ed abilità che saranno sempre utili,
insegna a stare insieme e confrontarsi, oltre che divertirsi e sentirsi bene.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Non mi è mai
capitato di incorrere nel doping comunque sicuramente direi che non vale la
pena in nessun modo rischiare di farsi del male per vincere tra l’altro
imbrogliando.”
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport? “I familiari
sono contenti ed alcun amici lo praticano\praticavano con me.”
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività
fisica? “Che con la volontà si possono raggiungere risultati
inimmaginabili.”
Vero,
la volontà e la passione smuove montagne, muove soprattutto noi stessi,
mobilita le energie necessarie per fare quello che vogliamo, per raggiungere
mete e obiettivi, per trasformare sogni in realtà, basta volerlo e tutto si può
fare impegnandosi con determinazione e credendoci.
Hai mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere
atleta? “Smettere no anche se ho preso lunghi periodi di stop
(soprattutto in età “avanzata”).”
Se potessi tornare indietro cosa faresti o cosa non faresti? “Non mi pento delle scelte fatte che mi hanno
portato ad essere ciò che sono.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per
quali aspetti e in quali fasi? “Penso di si,
sicuramente nelle fasi di recupero a seguito di eventi negativi (infortuni,
sconfitte, problemi personali che influenzano la rendita sportiva).”
Vero,
a volte la persona, l’atleta si focalizza sugli aspetti negativi del momento
presente, e allora è importante un lavoro sulle risorse, sull’autoefficacia,
sulla resilienza, sul recuperare precedenti situazioni di successo,
sull’individuare precedenti situazioni dove si è superato momenti e periodi di
crisi, sul sapere essere resilienti, il saper aspettare e valutare bene la
propria condizione e situazione, sul trovare un piano B per risollevarsi, per
ripartire in modo diverso con il sorriso, sul cavalcare l’onda del cambiamento
con le risorse residue trasformando crisi in opportunità.
Prossimi obiettivi? Sogni
realizzati e da realizzare? “In merito allo sport in generale quello di mantenere
un buono stato di forma e di non lasciarmi andare, come sogno ho avuto la
possibilità di sperimentare il piacere dell’insegnamento e mi piacerebbe
poterlo coltivare.”
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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