martedì 10 luglio 2018

Anche la vittoria può essere destabilizzante nella mente dell'atleta


Anche la vittoria può essere destabilizzante, nella mente dell'atleta si affollano tanti pensieri e dubbi, tante sensazioni ed emozioni che a volte non si è preparati ad accogliere e riconoscere, incredulità, scarico di tensioni, fine di un periodo carico di aspettative, tensioni, pressioni, senso del vuoto. Questo è il fantastico mondo dello sport.
Ascolta il tuo corpo! E’ importante fare le cose ascoltandosi ed osservandosi con attenzione iniziando dal respiro, dalle sensazioni corporee, contattare le proprie sensazioni. Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, dei propri limiti. La passione permette di sperimentarsi, permette di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare.

L’allenamento serve per arrivare ad un ottimo livello psicofisico che permette di arrivare alla gara sicuri di se stessi per poter dare il massimo. In gara c’è un mix tra sapersi gestire in base a quello che si vale ma a volte osare paga, a volte i limiti sono mentali, se si pensa troppo si rischia di bloccarsi e allora forse è meglio diventare fluidi, sperimentare uno stato di flow, lasciarsi trasportare e trasformare dal momento presente; a volte alla preparazione psicofisica si aggiunge l’adrenalina che decuplica forza e resistenza e permette di fare cose straordinarie.
Nelle esperienze di allenamento o di gara l’atleta sperimenta diverse sensazioni ed emozioni, non esistono buone o cattive sensazioni, l’importante è notarle, riconoscerle ed andare avanti, ognuno ha un suo stato di attivazione ottimale, ognuno ha il suo IZOF, il suo miglior stato di benessere attraverso al quale si può sperimentare il flow, una sorta di stato alterato di coscienza che ti permette di ottenere la peak performance.
Se sei veramente presente in gara non si molla fino alla fine ma si riesce a tirare fuori le energie occorrenti da ogni parte del corpo e della mente
Importante è il post gara, una sorta di pace con se stessi, in qualsiasi modo sia andata la competizione è importante dirsi al momento ho fatto del mio meglio, ora mi conosco di più, conosco di più questo tipo di gara, so cosa posso migliorare, quali aspetti posso allenare di più e godersi un sano recupero, leccarsi le eventuali ferite, farsi coccolare da amici, persone di accudimento, propri famigliari, e distrarsi con attività fisiche meno intense e più rilassanti.
Lo sport permette di sperimentare sensazioni ed emozioni uniche, ricche e intense, ci si ritrova a competere con amici e avversari, si cerca di impegnarsi al massimo per emergere e per sconfiggere se stessi e gli avversari, sempre nuove sfide, tante gare per mettersi alla prova per provare paure, ansie ma anche gioie all’arrivo.
Gli obiettivi si possono perseguire con piacere, passione, motivazione, impegno. Ci vuole convinzione, grinta, forza, determinazione per dedicarsi a un periodo di preparazione atletica che può richiedere sacrifici, rinunce, spese, difficoltà, rischi, infortuni. E’ importante decidere le priorità, gli obiettivi e impegnarsi per il raggiungimento. Più è alto l’obiettivo, più è alto l’impegno. Il talento non basta per raggiungere l’eccellenza, l’impegno è di rilevanza fondamentale.

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it

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