Ho ricominciato ad allenarmi duramente per fare un bel mondiale
Matteo SIMONE
L’8 settembre 2018 si disputeranno i Campionati Mondiali della 100 km su strada a Sveti Martin na Muri, in Croazia.
Tra i criteri per la convocazione c’era il
titolo italiano conseguito il 2018 presso la 100 km di Seregno e prestazioni
inferiori alle 7 ore e 15 minuti conseguite negli ultimi 24 mesi in
manifestazioni ufficiali nazionali e internazionali sulla distanza di 100 Km.
Gli
atleti convocati sono i seguenti: Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport), Matteo
Lucchese (Atl. Avis Castel San Pietro), Andrea Zambelli (Ass. Pol.
Scandianese), Hermann Achmueller (Laufclub Pustertal), Francesco Lupo ( Atl.
Imola Sacmi Avis).
Andrea
Zambelli è il vincitore nel 2018 della classica 100km del Passatore in 6h54:35.
Di seguito riporto alcune risposte di Andrea Zambelli ad alcune mie domande che
riguardano il mondiale.
Foto di Sandro Marconi (Scotrofo) |
Sembra
che Andrea sia nel massimo della sua forma soprattutto per quanto riguarda
proprio la disciplina di corsa di ultradistanza della lunghezza di 100 km.
Ha
costruito la sua performance gara dopo gara, anno dopo gara, è stato molto
meticoloso nel migliorare l’approccio e la tecnica di corsa, la sua metodologia
attendista, senza fretta facendo la gara sua senza farsi prendere da ritmi
sfrenati che nella corsa di ultradistanza consuma fisico e mente.
Come hai ricevuto la notizia? “In anteprima
dal mio coach Riccitelli, poi tramite email dalla federazione.”
Andrea
immaginava di essere tra i convocati per diversi motivi: perché al momento ci
sono pochi atleti del suo livello; perché ha una prestazione inferiore alle 7
ore, abbastanza inferiore alle 7 ore e 15 minuti stabiliti dalla FIDAL come
criterio; molto maturo in questo tipo di disciplina e contesti internazionali
avendo già partecipato al precedente mondiale; ha vinto il Passatore, una dura
gara di 100km affrontando avversari tra i più temibili italiani e stranieri.
Foto di Sandro Marconi (Scotrofo) |
Conosci altri atleti
convocati? “L'unico atleta che non
conosco è Francesco Lupo.”
Conosci atleti di altre
nazioni? “Non so che atleti
stranieri ci saranno, probabilmente il tedesco Hoffmann.”
Ora
che c’è la convocazione, ora che c'è una squadra, si tratta solamente di essere
consapevoli delle proprie capacità e caratteristiche e cercare di curare gli
aspetti eventualmente più critici sia individuali che di squadra per cercare di
dare il meglio di se stessi e di squadra.
Quali sono le
consapevolezze della tua prestazione individuale e di squadra Italia?
“Io sicuramente darò il massimo, come so che farà
tutta la squadra.”
Ringrazio il celebre fotografo Sandro Marconi “Scrotofoto”.
Sono
tanti gli ingredienti del successo da portare sempre con sé ovunque anche fuori
dai confini nazionali, non solo pasta, pane, olio, pizza ma anche tanta
determinazione, convinzione, fiducia in sé, grinta, compattezza di squadra e
sani principi.
Un’intervista ad Andrera è riportata nel libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza.
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione.
Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
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