Se io ora faccio i risultati che faccio lo devo sopratutto al mio
allenatore ed ai miei compagni
Matteo SIMONE
Lo sport è un grande insegnamento al pari della scuola, mentre alla scuola si fa tanta teoria nello Sport è la pratica che insegna a stare al mondo, a prendere decisioni, a prendere direzioni, a raggiungere traguardi, a migliorarsi, a sviluppare consapevolezza, a sviluppare autoefficacia e resilienza, a superare episodi di crisi, a stare con gli altri, a occupare un posto nel mondo, ad apprezzare la vita.
Di seguito Claudio racconta la sua esperienza rispondendo
ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentito
campione nello sport? “Non ho un episodio
specifico, campioni nello sport lo si è ogni giorno quando si compiono scelte e
sacrifici per lo sport, per potersi allenare nonostante gli impegni e le
situazioni della vita. Quando si fanno sacrifici che pochissimi altri sarebbero
in grado di fare ci si sente Campioni nello Sport…ed i risultati non tarderanno
ad arrivare.”
Lo
sport permette di conoscersi al meglio nella profondità di se stessi e nelle
proprie capacità e possibilità provando e riprovando, acquisendo tecniche,
metodi e strategie che permettono una gestualità sportiva e una coordinazione
previste per discipline particolari dove non si tratta solo di correre ma anche superare
ostacoli che diventa una metafora della vita.
La
gara della tua vita? “La gara della mia vita
sono i 3000 siepi. Potrei citare alcune delle gare in cui ho fatto davvero
bene, in cui mi sono sentito benissimo, in cui ho vinto o fatto il personale…ma
nulla è come finire una qualsiasi gara di 3000 siepi, che sia andata male o
bene la soddisfazione è enorme, come il divertimento nell’effettuarla.”
Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamenti, pre-gara, gara, post-gara? “Le
sensazioni che si provano nello sport sono pressoché infinite. Però hanno tutte
le caratteristica di permetterti di entrare a contatto con la parte più intima
di te e, con il tempo, ti permette di conoscerti e plasmarti nel più profondo.”
Quando
l’atleta ha qualcosa nella mente si trova sempre una strada per riuscire nei
propri intenti, per riuscire a conseguire quanto prefissato, non ci sono
ostacoli che tengano, se c’è forte consapevolezza delle proprie passioni
motivazioni, l’atleta mobilita tutte le energie a disposizione per fare del
proprio meglio.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho sempre praticato sport,
ma fin da piccolo volevo fare atletica. Ho praticato tutte le discipline
dell’atletica leggera (velocità, ostacoli, salti, lanci, marcia, mezzofondo e
fondo), ma ora finalmente so di aver trovato la mia strada nel mezzofondo.”
Lo
sport permette di far parte di un gruppo, di entrare in relazione con
professionisti che consigliano e supportano, permette di faticare ogni giorno
ma felicemente con la consapevolezza che si tratt di un investimento nella
crescita personale sportiva ed emotiva.
In che modo hai raggiunto
la performance? Chi contribuisce alla tua performance? “La performance si raggiunge con l’impegno di ogni giorno, con il
divertimento per ciò che fai, con la capacità di essere mentalmente carico e
determinato (sia in gara che giorno per giorno). Ma soprattutto serve un team
che creda in te e che ti aiuti a crescere e dare tutto. Un team che non può
essere solo di figure esterne (comunque fondamentali quali l’allenatore) ma
anche compagni di allenamento. Per quanto possa sembrare strano in uno sport
individuale come la corsa, se io ora faccio i risultati che faccio lo devo
soprattutto al mio allenatore ed ai miei compagni.”
Lo
sport permette di fare esperienza, di sorprendere se stessi e gli altri
soprattutto quando si tratta di una disciplina che contempla coordinazione,
focalizzazione, superamenti, agilità, destrezza, forza, resistenza.
Un episodio curioso o divertente nella tua carriera sportiva?
“Essendo la mia carriera sportiva lunga (solo in
ambito di atletica leggera parliamo di 13 anni) sono tantissimi gli episodi di
cui potrei parlare. Da quella volta in cui ho fatto una “piroetta” di oltre
180° sopra un ostacolo in gara, oppure quella in cui ho dovuto gareggiare con
delle chiodate vecchie tenute da un fil di ferro, o degli allenamenti
tranquilli che trasformiamo in “guerra” solo per divertirci tra compagni di
allenamento.”
Lo
sport permette di conoscersi meglio, di sviluppare consapevolezza delle proprie
capacità, possibilità, limiti; sviluppare fiducia in sé, incrementare
resilienza cavalcando sempre l’onda del cambiamento con le risorse residue che
sono insospettabili e sorprendenti.
Come superi crisi,
sconfitte, infortuni? “Con il tempo ho imparato a
superare le crisi, le sconfitte e gli infortuni in modi totalmente differenti
nel tempo. Ora come ora ciò che mi permette di superare questi momenti è la
consapevolezza, la consapevolezza del momento e di quello che realmente
sono e valgo.”
Quali sono le difficoltà e i rischi nel tuo sport? “Nel mio sport i rischi non sono così elevati, se non piccoli incidenti
(scontro con avversari o ostacoli, temperatura, infortunio articolari o
muscolari).“
La gara più difficile?
“La gara più difficile è forse stata una
mezza maratona che ho affrontato per aiutare un amico, ma poiché venivo da un
periodo di stop completo, a poche settimane dalla ripresa, è stata una gara che
ho sofferto davvero molto.”
L’educazione
allo sport è indispensabile accanto a quella della famiglia e della scuola; lo
sport diventa la vera palestra della vita dove ci si mette in gioco con gli
altri fin da piccolo apprendendo sempre dall’esperienza e imparando a stare al
mondo con la guida di adulti educatori, allenatori, pedagogisti, psicologi che
affiancano genitori e insegnati.
Un
messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? “Nella
società di oggi giorno credo che il messaggio debba arrivare sia ai ragazzi che
ai loro genitori. il messaggio potrebbe essere “vieni a fare sport, starai al
meglio fisicamente e ti permetterà di esprimenti al meglio permettendoti di
fare cose che ora ti paiono impossibili. lo sport è la miglior palestra per la
vita”.”
C’è stato il rischio di
incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso?
“Per me non c’è stato mai il rischio di incorrere
nel doping. Il mio personale messaggio è che 'non puoi deludere te stesso'.”
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport?
“Sono tutti molto contenti ed affascinati dal mio sport e dalle mie
prestazioni.”
Lo
sport diventa una risorsa molto potente per l’individuo, da una parte ti mette
a nudo nelle capacità e incapacità, nelle vittorie e sconfitte, nella gioia e
nel dolore; e dall'altra parte ti permette di costruire carattere e
personalità, di essere solido nella vita famigliare e lavorativa e relazionale
attraverso le varie fasi della costruzione degli obiettivi, dell’impegno, della
fatica, della soddisfazione gestendo sia soddisfazioni e riuscite ma anche
sconfitte e frustrazioni.
Cosa hai scoperto di te
stesso nel praticare sport? “Tutto. Semplicemente
tutto. Come ho già detto lo sport, in ogni sua fase, ti permette di instaurare
un legame molto intimo con te stesso. Difatti capisco chi ha paura di questo,
perché è una cosa che può spaventare. Ma se portata avanti ti permette di fare
cose che altrimenti sarebbero impossibili per te stesso. Un esperienza che ti
cambia e ti permette di cambiare.”
Ritieni
utile lo psicologo dello sport? “Ritengo utile lo psicologo
dello sport quale figura che può essere in grado di darti degli strumenti
utilissimi per la performance, soprattutto anche per chi non ha molta
esperienza. Personalmente ho conosciuto questi strumenti durante i corsi di
Laurea che ho frequentato, nello stupore di scoprire che alcuni di essi già li
utilizzavo inconsapevolmente (es. imagery) ed altri che hanno ampliato la mia
visuale e che mi hanno aiutato a trovare ciò che mi serve.”
Nella
mente degli atleti sempre tanti obiettivi, mete, direioni, sogni sfidanti da
raggiungere e trasformare in realtà ma oltre che obiettivi individuali anche di
gruppo e per gli altri e ciò diventano grndi sfide trasmetter la propria
passione all’altro e aiutare ad aiutarsi; affiancare l’altro nelle proprie
imprese, sostenerlo, essere modelli per l’altro che si fida e affida
sperimentando sempre più performance oltra che benessere psicofisico, emotivo e
relazionale, e questo è lo sport che vogliamo insieme è molto meglio (together is
much better).
Prossimi obiettivi?
“Nel campo dello sport ho diversi obbiettivi: da
atleta riuscire a dimostrare quanto realmente valgo, perché sento che ancora
non sono arrivato al mio massimo. Per raggiungere questo obbiettivo mi scelgo
sempre degli obbiettivi intermedi, ad esempio eseguire una determinata
performance su una distanza entro l’anno. Da allenatore voglio trasmettere le
mie conoscenze e la mia voglia di fare sport al prossimo, magari facendolo
appassionare quanto sono io al mio sport. Ma sopratutto portare il prossimo a
raggiungere risultati che un tempo si ritenevano impossibili, ed in questo modo
modificare la vita ed il proprio modo di vivere (in meglio).”
E’
importante focalizzarsi sul qui e ora, sul momento presente per comprendere di
cosa si ha bisogno e cosa sono ora le proprie esigenze orientandosi verso il
futuro prossimo seguendo direzioni con passione, motivazione e convinzione e
considerando quello di buono che c’è stato nel passato che aiuta a consolidare
l’auoefficacia, che diventa una grande fonte di autoefficacia.
Quale esperienza passata ti dà fiducia nel raggiungere i tuoi
obiettivi? “Ho un'esperienza di vita
(esterna allo sport) che mi permette ora di dare il mio massimo. Oltre a ciò,
ci sono ovviamente i “grandi e maturi” risultati che ho già ottenuto in diverse
gare, che mi dimostrano che l’ho già fatto…perché non dovrei riuscirci ancora?”
Sogni realizzati e da realizzare? “Ho moltissimi sogni realizzati, ma ancor più sogni da realizzare. Ed ho
ben in mente entrambi, il passato, che mi dimostra ciò che sono già riuscito ad
affrontare e raggiungere, è il carburante per i sogni del futuro.”
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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