sabato 21 luglio 2018

Claudio Quagliarotti: La gara della mia vita sono i 3000 siepi

Se io ora faccio i risultati che faccio lo devo sopratutto al mio allenatore ed ai miei compagni
Matteo SIMONE 

Lo sport è un grande insegnamento al pari della scuola, mentre alla scuola si fa tanta teoria nello Sport è la pratica che insegna a stare al mondo, a prendere decisioni, a prendere direzioni, a raggiungere traguardi, a migliorarsi, a sviluppare consapevolezza, a sviluppare autoefficacia e resilienza, a superare episodi di crisi, a stare con gli altri, a occupare un posto nel mondo, ad apprezzare la vita. 

Di seguito Claudio racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentito campione nello sport?Non ho un episodio specifico, campioni nello sport lo si è ogni giorno quando si compiono scelte e sacrifici per lo sport, per potersi allenare nonostante gli impegni e le situazioni della vita. Quando si fanno sacrifici che pochissimi altri sarebbero in grado di fare ci si sente Campioni nello Sport…ed i risultati non tarderanno ad arrivare.

Lo sport permette di conoscersi al meglio nella profondità di se stessi e nelle proprie capacità e possibilità provando e riprovando, acquisendo tecniche, metodi e strategie che permettono una gestualità sportiva e una coordinazione previste per discipline particolari dove non si tratta solo di correre ma anche superare ostacoli che diventa una metafora della vita.
La gara della tua vita?La gara della mia vita sono i 3000 siepi. Potrei citare alcune delle gare in cui ho fatto davvero bene, in cui mi sono sentito benissimo, in cui ho vinto o fatto il personale…ma nulla è come finire una qualsiasi gara di 3000 siepi, che sia andata male o bene la soddisfazione è enorme, come il divertimento nell’effettuarla.” 
Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamenti, pre-gara, gara, post-gara?Le sensazioni che si provano nello sport sono pressoché infinite. Però hanno tutte le caratteristica di permetterti di entrare a contatto con la parte più intima di te e, con il tempo, ti permette di conoscerti e plasmarti nel più profondo.”

Quando l’atleta ha qualcosa nella mente si trova sempre una strada per riuscire nei propri intenti, per riuscire a conseguire quanto prefissato, non ci sono ostacoli che tengano, se c’è forte consapevolezza delle proprie passioni motivazioni, l’atleta mobilita tutte le energie a disposizione per fare del proprio meglio.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho sempre praticato sport, ma fin da piccolo volevo fare atletica. Ho praticato tutte le discipline dell’atletica leggera (velocità, ostacoli, salti, lanci, marcia, mezzofondo e fondo), ma ora finalmente so di aver trovato la mia strada nel mezzofondo.”

Lo sport permette di far parte di un gruppo, di entrare in relazione con professionisti che consigliano e supportano, permette di faticare ogni giorno ma felicemente con la consapevolezza che si tratt di un investimento nella crescita personale sportiva ed emotiva.
In che modo hai raggiunto la performance? Chi contribuisce alla tua performance?La performance si raggiunge con l’impegno di ogni giorno, con il divertimento per ciò che fai, con la capacità di essere mentalmente carico e determinato (sia in gara che giorno per giorno). Ma soprattutto serve un team che creda in te e che ti aiuti a crescere e dare tutto. Un team che non può essere solo di figure esterne (comunque fondamentali quali l’allenatore) ma anche compagni di allenamento. Per quanto possa sembrare strano in uno sport individuale come la corsa, se io ora faccio i risultati che faccio lo devo soprattutto al mio allenatore ed ai miei compagni.

Lo sport permette di fare esperienza, di sorprendere se stessi e gli altri soprattutto quando si tratta di una disciplina che contempla coordinazione, focalizzazione, superamenti, agilità, destrezza, forza, resistenza.
Un episodio curioso o divertente nella tua carriera sportiva?Essendo la mia carriera sportiva lunga (solo in ambito di atletica leggera parliamo di 13 anni) sono tantissimi gli episodi di cui potrei parlare. Da quella volta in cui ho fatto una “piroetta” di oltre 180° sopra un ostacolo in gara, oppure quella in cui ho dovuto gareggiare con delle chiodate vecchie tenute da un fil di ferro, o degli allenamenti tranquilli che trasformiamo in “guerra” solo per divertirci tra compagni di allenamento.

Lo sport permette di conoscersi meglio, di sviluppare consapevolezza delle proprie capacità, possibilità, limiti; sviluppare fiducia in sé, incrementare resilienza cavalcando sempre l’onda del cambiamento con le risorse residue che sono insospettabili e sorprendenti.
Come superi crisi, sconfitte, infortuni?Con il tempo ho imparato a superare le crisi, le sconfitte e gli infortuni in modi totalmente differenti nel tempo. Ora come ora ciò che mi permette di superare questi momenti è la consapevolezza, la consapevolezza del momento e di quello che realmente sono  e valgo.” 
Quali sono le difficoltà e i rischi nel tuo sport?Nel mio sport i rischi non sono così elevati, se non piccoli incidenti (scontro con avversari o ostacoli, temperatura, infortunio articolari o muscolari).“ 
La gara più difficile?La gara più difficile è forse stata una mezza maratona che ho affrontato per aiutare un amico, ma poiché venivo da un periodo di stop completo, a poche settimane dalla ripresa, è stata una gara che ho sofferto davvero molto.”

L’educazione allo sport è indispensabile accanto a quella della famiglia e della scuola; lo sport diventa la vera palestra della vita dove ci si mette in gioco con gli altri fin da piccolo apprendendo sempre dall’esperienza e imparando a stare al mondo con la guida di adulti educatori, allenatori, pedagogisti, psicologi che affiancano genitori e insegnati.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?Nella società di oggi giorno credo che il messaggio debba arrivare sia ai ragazzi che ai loro genitori. il messaggio potrebbe essere “vieni a fare sport, starai al meglio fisicamente e ti permetterà di esprimenti al meglio permettendoti di fare cose che ora ti paiono impossibili. lo sport è la miglior palestra per la vita”.” 
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Per me non c’è stato mai il rischio di incorrere nel doping. Il mio personale messaggio è che 'non puoi deludere te stesso'.” 
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport? “Sono tutti molto contenti ed affascinati dal mio sport e dalle mie prestazioni.”

Lo sport diventa una risorsa molto potente per l’individuo, da una parte ti mette a nudo nelle capacità e incapacità, nelle vittorie e sconfitte, nella gioia e nel dolore; e dall'altra parte ti permette di costruire carattere e personalità, di essere solido nella vita famigliare e lavorativa e relazionale attraverso le varie fasi della costruzione degli obiettivi, dell’impegno, della fatica, della soddisfazione gestendo sia soddisfazioni e riuscite ma anche sconfitte e frustrazioni.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport?Tutto. Semplicemente tutto. Come ho già detto lo sport, in ogni sua fase, ti permette di instaurare un legame molto intimo con te stesso. Difatti capisco chi ha paura di questo, perché è una cosa che può spaventare. Ma se portata avanti ti permette di fare cose che altrimenti sarebbero impossibili per te stesso. Un esperienza che ti cambia e ti permette di cambiare.” 
Ritieni utile lo psicologo dello sport?Ritengo utile lo psicologo dello sport quale figura che può essere in grado di darti degli strumenti utilissimi per la performance, soprattutto anche per chi non ha molta esperienza. Personalmente ho conosciuto questi strumenti durante i corsi di Laurea che ho frequentato, nello stupore di scoprire che alcuni di essi già li utilizzavo inconsapevolmente (es. imagery) ed altri che hanno ampliato la mia visuale e che mi hanno aiutato a trovare ciò che mi serve.

Nella mente degli atleti sempre tanti obiettivi, mete, direioni, sogni sfidanti da raggiungere e trasformare in realtà ma oltre che obiettivi individuali anche di gruppo e per gli altri e ciò diventano grndi sfide trasmetter la propria passione all’altro e aiutare ad aiutarsi; affiancare l’altro nelle proprie imprese, sostenerlo, essere modelli per l’altro che si fida e affida sperimentando sempre più performance oltra che benessere psicofisico, emotivo e relazionale, e questo è lo sport che vogliamo insieme è molto meglio (together is much better).
Prossimi obiettivi?Nel campo dello sport ho diversi obbiettivi: da atleta riuscire a dimostrare quanto realmente valgo, perché sento che ancora non sono arrivato al mio massimo. Per raggiungere questo obbiettivo mi scelgo sempre degli obbiettivi intermedi, ad esempio eseguire una determinata performance su una distanza entro l’anno. Da allenatore voglio trasmettere le mie conoscenze e la mia voglia di fare sport al prossimo, magari facendolo appassionare quanto sono io al mio sport. Ma sopratutto portare il prossimo a raggiungere risultati che un tempo si ritenevano impossibili, ed in questo modo modificare la vita ed il proprio modo di vivere (in meglio).

E’ importante focalizzarsi sul qui e ora, sul momento presente per comprendere di cosa si ha bisogno e cosa sono ora le proprie esigenze orientandosi verso il futuro prossimo seguendo direzioni con passione, motivazione e convinzione e considerando quello di buono che c’è stato nel passato che aiuta a consolidare l’auoefficacia, che diventa una grande fonte di autoefficacia.
Quale esperienza passata ti dà fiducia nel raggiungere i tuoi obiettivi?
Ho un'esperienza di vita (esterna allo sport) che mi permette ora di dare il mio massimo. Oltre a ciò, ci sono ovviamente i “grandi e maturi” risultati che ho già ottenuto in diverse gare, che mi dimostrano che l’ho già fatto…perché non dovrei riuscirci ancora?” 
Sogni realizzati e da realizzare?Ho moltissimi sogni realizzati, ma ancor più sogni da realizzare. Ed ho ben in mente entrambi, il passato, che mi dimostra ciò che sono già riuscito ad affrontare e raggiungere, è il carburante per i sogni del futuro.”

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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