Penso che lo psicologo sia un ruolo
fondamentale nel contesto sportivo
Matteo
SIMONE
Lo sport permette di mettersi alla
prova, di far parte di un gruppo di persone che a volte sono di aiuto e a volte
sono un problema, ma con la passione, il coraggio, l’impegno, la
determinazione, l’appoggio di altre figure si riesce a far bene nello sport e a
sperimentare benessere e performance.
Di seguito Paolo racconta la sua
esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport? “Non mi sono mai considerato né un campione, né un’atleta eccellente, ma
comunque una persona abbastanza valida per dire la mia in qualsiasi disciplina
mi cimentassi.”
Lo sport permette di conoscere se
stessi, di conoscere gli altri atleti e anche ambienti e contesti.
Qual è stato il tuo percorso per diventare
atleta? “Son partito dalle squadre
giovanili della mia città, risalendo pian piano nelle categorie superiori dei
paesi limitrofi, fino a concludere la mia breve carriera nel mio paese. Il mio
percorso è sempre stato un po’ in salita, in quanto mi ha visto sempre
disputare Campionati con ragazzi più grandi della mia età, obbligandomi ad un
costante impegno negl’allenamenti, unico crocevia per poter essere al loro
passo.”
Lo sport a volte diventa un grande orto da coltivare con passione e dedizione con grande dispendio di energie e a volte può essere abbastanza redditizio e a volte poco redditizio, importante avere a disposizioni altri orti da non trascurare quali possono essere quello famigliare e lavorativo che diventando di pari importanza con altrettanto dispendio di tempo ed energie fisiche e mentali.
Chi contribuisce alla tua performance? “Sono stato poco seguito e appoggiato nel mio percorso. Mio padre ha sempre condiviso la mia passione per lo sport, ma allo stesso tempo non ha mai perso occasione per consigliarmi di riservargli la giusta importanza, e non troppe speranze ed energie per il futuro. Ho sempre poi fatto di testa mia e mi son sempre trascinato da solo ai campi, anche se poi ho finito per seguire il suo consiglio, lasciando lo sport per il lavoro.”
Lo sport permette di fare ricche esperienze e di apprezzare tutto sia la fatica, il dolore e la sofferenza e sia la felicità, la gloria, le vittorie; così come nella vita si possono apprezzare momenti e periodi bui e difficili e momenti e periodi di grande vitalità e felicità.
La gara della tua
vita? La gara più difficile? “Sicuramente
ci sono state gare più difficili di altre, ma non ricordo di aver avuto “una
gara della mia vita”.
Quale
esperienza ti dà la convinzione di potercela fare? “Non c’è un’esperienza in particolare, ma l’intero corso della mia vita
mi ha insegnato che con il giusto impegno, motivazione e strategia si può
raggiungere qualsiasi risultato. Purtroppo io ci ho impiegato troppo tempo a
capirlo, perché ho dovuto lavorare molto su di me e sulle mie esperienze. In
questo caso il ruolo dello Psicologo dello sport avrebbe potuto accelerare
questo processo, mettendo le sue di esperienze al mio servizio”.
Lo sport permette di conoscersi profondamente,
di sperimentare la ciclicità della vita come tensione e rilassamento, attesa e
partenza, arrivo e riposo,
Quali
sensazioni sperimenti nello sport (allenamenti, pre-gara, gara, post-gara? “Allenamento: le sensazioni girano tutte
intorno alla voglia, o non, di sostenere sforzo e sacrificio che l’allenamento
richiede. Nel mio caso specifico non è mancata mai la motivazione in questo,
poiché ho sempre ritenuto l’allenamento un passaggio fondamentale che trasmette
poi sicurezza e consapevolezza nei propri mezzi in gara. Pre-gara: solitamente
la mia preoccupazione principale era quella di tradire le aspettative che
gl’altri riponevano in me, trasmettendo poi quest’ansia in particolar modo a
inizio gara. Tanto è che le mie migliori prestazioni le ho sfoderate in quei
momenti in cui ero concentrato sull’obiettivo e non pensavo a quello che mi
circondasse. In gara: solitamente dopo un inizio incerto, preso dalla trance
agonistica, cancellavo pensieri, tutto ciò che mi circondava e riuscivo a dare
il meglio di me, anche se spesso avrei voluto essere sul pezzo sin dalle prime
battute, senza dover aspettare quello sprono agonistico e quella 'leva' di
orgoglio. Post-gara: solitamente ero molto tranquillo anche quando c’era da
rammaricarmi, pronto per ritornare a lavorare su me stesso.”
Lo sport insegna a essere maturi,
consapevoli e responsabili; insegna a fare scelte importanti avvalendosi di amici,
famigliari e anche professionisti, insegna a prendere decisioni, direzioni.
Quali sono le difficoltà e i rischi? “Mi è pesato il fatto che nessuno abbia
assistito il mio percorso, e ciò ha influenzato molto il mio cammino.
Soprattutto quando ho lasciato le giovanili, in quel momento avrei avuto
sicuramente bisogno di qualcuno che mi consigliasse e mi desse qualche dritta.
Il passaggio dalle giovanili alla prima squadra non è stato idilliaco per com’è
avvenuto, ovvero subito dopo un amichevole contro la prima squadra. In quella
partita mi son “permesso” di fare tre tunnel, in particolare uno al capitano
della squadra, un sacrilegio in quell’ambiente. In seguito a quell’episodio
sono stato avvicinato da alcuni membri della prima squadra che hanno
rimproverato il mio atteggiamento. La settimana successiva, il caso ha voluto,
che fossi aggregato in prima squadra. La sfacciataggine della partita
precedente da una parte ha favorito il mio innesto in prima squadra, dall’altra
ha compromesso il mio inserimento. Nella fattispecie sono stato isolato dal
resto della squadra. In quei momenti avrei sicuramente avuto bisogno di
qualcuno con esperienza, che conoscesse le dinamiche relazionali di quel tipo di
ambiente e che mi consigliasse come affrontare questo tipo di situazione. Io
purtroppo ho dovuto fare da me, e inserirsi ed imporsi a 17 anni, in un gruppo
di età media più grande della tua, non è stato affatto semplice. Ovviamente
come se non bastasse ne hanno risentito anche le mie prestazioni.”
Lo sport diventa una palestra di vita,
aiuta a vivere al mondo cono gli altri, a seguire regole, a diventare sempre
più resilienti superando situazioni difficili con positività e pazienza.
Come superi eventuali crisi, sconfitte,
infortuni? “Con la positività e
l’ottimismo che mi ha sempre contraddistinto.”
Un messaggio
per avvicinare i ragazzi allo sport? “Sono fermamente convinto che quello che
lo sport può insegnarti poche cose nella vita possono farle. Relazionarti con
gl’altri, crescere con i pari, imparare a districarsi nelle dinamiche gruppali,
lo spirito del gruppo, la condivisione di obiettivi, la consapevolezza nei
propri mezzi, superare i propri limiti, apprendere che solo il sacrificio porta
a raggiungere dei risultati e di conseguenza imparare a tollerare e controllare
stress e frustrazioni che questo sacrificio comporta.”
Lo sport aiuta ad apprezzare se stesso,
il proprio corpo; a essere leale e corretto; a resistere a tentazioni e illusioni.
C’è stato il rischio di incorrere nel
doping? “Grazie a Dio è una parola
che ho sentito solo in tv, non c’è stato mai doping negl’ambienti che ho
frequentato.”
Un
messaggio per sconsigliarne l’uso? “La
vittoria per mezzo del doping non è mai una vittoria reale. Perché il merito
non è tuo, del tuo sacrificio, del tuo sudore. Magari avrai dimostrato
agl’occhi degl’altri di essere il più forte, ma non di certo a te stesso. Puoi
mentire agl’altri ma non puoi mentire a te stesso. La vittoria con il doping è
una sconfitta tanto quanto una sconfitta reale. Quindi tanto vale sprecare le
proprie energie nel costruire la tua vittoria reale.”
Lo sport diventa un grande alleato nel
processo id crescita, aiuta a cavarsela da soli ma anche di comprendere quale
può essere una nostra reste sociale di riferimento.
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport? “Sempre appoggiato da amici e da mia madre in particolare. Non molto da
mio padre che mi ha sempre detto di non investirci per il futuro.”
Cosa hai
scoperto di te stesso nel praticare sport? “Ho scoperto di essere bravo nel non
soffermarmi mai alle apparenze e nel saper indagare e cogliere quelle
componenti celate che influenzano la nostra vita di tutti i giorni. Da qui la
mia passione per la Psicologia, che mi ha portato a 25 anni a rimettermi sui
libri e a regalarmi una piccola soddisfazione, ovvero la laurea in Scienze e
Tecniche Psicologiche.”
C’è tanto da imparare attraverso lo
sport, tanto da conoscere, tanti pensieri, dubbi da tenere a bada ed elaborare
per uscirne sempre più rafforzato dalle situazioni apprendendo sempre dall'esperienza.
Ritieni utile lo
psicologo nello sport? “Penso che lo
psicologo sia un ruolo fondamentale nel contesto sportivo. Si può essere anche
dei grandi fuori classe ma allo stesso tempo se non si ha testa, cuore,
motivazioni, tolleranza delle frustrazioni, capacità di gestire le tensioni
sportive ed extra, difficilmente si raggiungono grandi obiettivi. Lo psicologo
è fondamentale in questo, nell'aiutarti a sciogliere quei nodi che
innalzerebbero di gran lunga le tue potenzialità. Sicuramente si potrebbe fare
anche da sé con il rischio però di non riuscirci o cmq di allungare i tempi di
questo processo, e spesso si sa che il tempo non è dalla tua parte, e s’incorrerebbe
nella probabilità di perdere grandi occasioni.”
Nella vita si fanno scelte così come
nello sport, si lascia qualcosa e si prende qualcos’altro essendo in pace con
se stessi e con la consapevolezza di avere un bagaglio culturale ed esperienziale
molto ricco e utile sempre.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Ho lasciato lo sport agonistico da un bel
po’, non smetto mai però di cimentarmi in competizioni di sport vari. Mi
piacciono ancora le sensazioni che si provano e ciò mi stimola a tenermi sempre
affamato di obiettivi e sempre in forma.”
Un’intervista a Paolo è riportata nel mio libro Cosa spinge le persone a fare sport?, edito da Aracne Editrice 2020.
Il libro riporta alcune interviste fatte ad atleti di diverse discipline sportive e indaga sulle motivazioni che spingono le persone a fare sport. Non solo la performance, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, di rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale. Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a non mollare e per migliorarsi.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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