Non pensavo minimamente di portare
a termine un giorno una 100km
Matteo SIMONE
Lo sport permette di sperimentare sensazioni ed emozioni uniche e intense, lo sport permette di mettersi alla prova, di osare, di alzare sempre più l’asticella, di essere consapevole delle proprie passione motivazioni e di andare a rincorrere mete e sogni.
Di seguito
l’esperienza dell’amico Michele che racconta la sua bellissima avventura
rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao
Michele come è andata la tua prima 100km? “Ciao Matteo il sogno che coltivavo da anni finalmente l'ho realizzato,
quando ho cominciato a praticare podismo dal 1 maggio del 2003 non pensavo
minimamente di portare a termine un giorno una 100 km. Leggevo e rileggevo di
questa gara ne sentivo spesso parlare nel nostro ambiente e finalmente
quest'anno ho trovato le giuste motivazioni per affrontare questa gara. Direi
che la mia prima 100 km è stata una bellissima avventura, non la chiamerei gara
ma un'avventura un viaggio con me stesso, le mie sensazioni, emozioni, gioie.”
A fine gara si tirano sempre le somme e si porta a casa tanti insegnamenti utili per le prossime volte.
Come stai ora? Soddisfatto? Era quello che
ti aspettavi? Avuto sorprese, criticità? “A fine gara mi sentivo bene e mi sento bene anche ora. Molto
soddisfatto anche se con il senno di poi avrei anche potuto far meglio sotto il
punto di vista cronometrico solo che ho pagato due errori e quindi l'anno
prossimo premettendo di stare sempre bene prima della partenza farò sicuramente
meglio. I due errori sono stati l'utilizzo delle scarpe non idonee ad una 100
km e il prendere sali minerali ad ogni ristoro che affaticando il fegato non mi
permettevano dal 50 km in poi di correre ma solo di camminare e avere cmq un
passo veloce.”
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In gare di ultramaratona bisogna esserci
prima con la testa e poi con il fisico, se la testa raggiunge l’arrivo ce la
può fare anche il fisico, un passo alla volta con convinzione e fiducia in sé.
Cosa o chi ti ha aiutato? “Per fortuna dalla mia parte e a mio
vantaggio mi ha aiutato la mia grande forza mentale tanto che vi racconto un
episodio, al 60 km mi affianca un ragazzo dello staff e mi fa: tutto bene? E io
si ho rallentato per un piccolo dolore al fianco e lui mi fa: non mollare, e io
gli dico: io sono già a Faenza, devo solo arrivarci.”
Nella mente degli atleti sempre tante gare,
tante speranze, tante certezze, tanti chilometri da fare, tanti tempi da migliorare,
tante medaglie da portare a casa, sempre in giro.
Cosa porti a casa? Cosa hai imparato? Prossimi obiettivi? “Porto con me un'esperienza bellissima e
invito tanti podisti a correre questa bellissima avventura. Ho imparato che la
resilienza e la forza mentale ti permettono di raggiungere obiettivi anche da
te stesso forse inimmaginabili. Prossimi obiettivi la 6 ore di Banzi, le tante
gare dalle 10 km alle ultra sparse qua e là nella nostra splendida penisola, e
sicuramente il prossimo anno essere alla partenza del mio secondo Passatore e
arrivare al traguardo con un riscontro cronometrico migliore di quello appena
concluso.”
E nel frattempo Michele ha corso a Banzi
anche la sua seconda gara di 6 ore con il gruppo di amici ultrarunner di Manfredonia.
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