Matteo SIMONE
Franco Draicchio aveva un sogno che ha trasformato in realtà, organizzare una sua gara e ora è giunto alla sua quarta edizione conclusa con enorme successo di partecipazione quantitativa e qualitativa, un grande obiettivo.
Si è svolta sabato 7 luglio 2018 la “Sei Ore De Conti” e il vincitore è stato il pluricampione italiano Velatta Stefano
dell’Atl. Paratico che ha totalizzato km 82.070 precedendo Ascoli Carlo, A.S.D.
Villa De Sanctis km 70.477 e Scola Daniele, Atl. Banca Di Pesaro C.Storico 70.066.
Tra le donne ha vinto la conosciutissima
nel panorama delle maratone e ultramaratone Betti Luisa, Bergamo Stars Atletica
che ha totalizzato km 61.656 precedendo Bellobuono Maria Loreta, ASD Gruppo Sportivo
Celano km 61.183 e Ambrosi Giovanna A.S.D. Raid km 59.789.
Ciao Franco, complimenti, una 6 ore consolidata nel panorama italiano con tanti partecipanti e prestazione eccellente, soddisfatto? “Come si fa a non essere soddisfatto. La manifestazione sta crescendo sempre di più, ma quello che maggiormente mi riempie di orgoglio non sono i numeri (sempre graditi) ma il gradimento dei podisti nei confronti della manifestazione. Stiamo facendo passare il messaggio di festa abbinata al podismo. I podisti corrono decine e decine di gare in un anno, a Serra de Conti vengono per divertirsi oltre che correre. Da noi la corsa diventa il contorno e non la portata principale.”
Le gare di ultramaratone comportano un
dispendio di costi per la partecipazione, dal costo di iscrizione alla gara al
costo del viaggio, ma se c’è accoglienza, attenzione e coccole da parte del
comitato organizzatore compreso la cittadinanza tutta diventa un buon
investimento per se stessi, per lo sport e per l’intera collettività.
Cosa attira tanti partecipanti? “L’idea del divertimento, il
sentirsi ben accetti ed accolti non solo dalla Podistica Valmisa ma da tutta la
comunità Serrana. Sono sempre di più le persone che abitano nel centro storico
che con le loro sedie si mettono fuori la porta di casa ed incitano i podisti.”
Diventerà un giorno
campionato italiano? “Non
credo, per il campionato italiano la manifestazione dovrebbe essere inserita
nel calendario della FIDAL mentre la nostra gara è inserita solo nel calendario
UISP.”
Partecipare alle ultramaratone comporta
tanta fatica, a volte tensione a volte rilassamento, amicizia e condivisione di
fatica, gioie e anche divertimento ma a Serra de’ Conti diventa tutto un amalgama
con la popolazione locale, si fa parte di una comunità che vede esibirsi tanti runners, che applaude tutti dal primo
all’ultimo dal più giovane al meno giovane, danno supporto e sostegno con la
presenza e sguardi.
C'è partecipazione
delle istituzioni e della cittadinanza? “La cittadinanza è molto presente ad incitare i podisti il giorno della
manifestazione, ed apprezzano tanto che alla mattina dopo ritrovano il paese
come se non fosse successo niente, pulito come prima della manifestazione. Per
quel che riguarda le istituzioni io penso che si possa fare sempre meglio.”
A volte lo sport diventa anche
un’occasione per prendersi una vacanza, per conoscere luoghi e persone, per
confrontarsi con altre culture, per aprirsi al mondo.
Come fai a coinvolgere tanti atleti? “Essendo
anche io un Maratoneta cerco di presenziare a più manifestazioni possibile
cercando di attirare più persone possibile, ma ormai dopo 4 edizioni sono gli
stessi atleti che già hanno corso la Sei ore de Conti che diventano promoter della
manifestazione.”
Pensi di estendere inviti anche a stranieri? “Se per invito agli
stranieri si intende far partecipare atleti di livello la risposta è no, ma mi farebbe tanto
piacere che ci fossero stranieri che attirati dalla nostra manifestazione si
possano regalare un periodo di vacanza in questa parte di territorio, cosa che
già stanno facendo tanti italiani.”
Dietro ogni manifestazione sportiva c’è
una grande macchina fatta di mezzi e persone che prepara, organizza, è
premurosa, si preoccupa, cerca di sistemare tutto e di accontentare a tutti,
che si prende critiche e apprezzamenti, che rimette tutto a posto quando tutto
passa e tutto finisce, un grande lavoro che possono fare solo persone che ci
credono, che sanno di che si tratta perché lo hanno giù sperimentato in passato
come atleti di gare ed eventi e che continuano a farlo apprendendo sempre dallo
sport.
Cosa c'è il giorno dopo? “Tanto lavoro per ripristinare la
normalità. Immaginiamo la cameretta di un bambino quando ha finito di giocare
mettendo tutto in disordine, arriva la mamma che rimette in ordine. Noi il
giorno dopo siamo la mamma che rimette in ordine.”
Lo sport diventa un mezzo per riempire
piazze, paesi e città, per ridare vita a centri storici a volte dimenticati o
trascurati con la consapevolezza che tutto passa, tutto finisce ma ogni cosa
può essere da esempio per altre attività che possano destare interesse alla
cittadinanza o a eventuali turisti in cerca di novità o attrattive.
Si svuota la città? “Serra de’ Conti purtroppo come
tante realtà italiane vede un po’ la fuga dal centro storico ecco perché dico
quando mi confronto con le istituzioni che ci vorrebbe una manifestazione come
la Sei ore de Conti ogni settimana.”
Dietro ogni mente pensante e organizzativa
c’è un mondo di persone che incoraggiano, sostengono, finanziano, si mettono da
parte, si sacrificano, contribuiscono, aiutano.
Chi ti dà una mano? “La
Podistica Valmisa è una realtà stupenda. E’ bellissimo gestire l’abbondanza di
personale. Ci sono atleti/e con le rispettive famiglie disposti a dare una
mano, ogni anno ci sono anche atleti non tesserati con la Valmisa che ci
tengono a venire per dare una mano. Vorrei ringraziare tutti senza dimenticare
nessuno. La mia famiglia, la Podistica Valmisa, le Istituzioni, la Protezione
Civile e i podisti che ogni anno ci sono apprezzando e riconoscendo i nostri
sforzi. Al prossimo anno magari anche con Matteo Simone.”
Anche nella mia mente ci sono tante
gare, tanti dubbi, tanti pensieri e cerco di fare quello che posso con le
risorse residue cavalcando l’onda del cambiamento incontrando gente e
confrontandomi con nuove realtà sperimentando sempre sia benessere che
performance con l’amica fatica.
Franco Draicchio è menzionato nel libro Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, Edizioni Psiconline, Francavilla al Mare (CH), giugno 2019.
La Resilienza e l’Autoefficacia sono concetti importanti nella psicologia dello sport, ma anche nella vita in generale, per raggiungere i propri obiettivi in qualsiasi campo.
Gli atleti sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisioni, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l’autoefficacia personale nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, scoprono di possedere capacità insospettate: l’ultracorsa diventa una palestra di vita.
Si impara a valutare che per ogni problema c’è almeno una soluzione; tale soluzione ti porterà al traguardo finale, ti permetterà di superare gli imprevisti e tollerare le sofferenze.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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