Ho scoperto di essere molto
competitiva e testarda, anche un po’ masochista
Alice Branchi è una giovane velocista del C.U.S.
Parma, tante gare all’attivo tra le più diverse, non solo velocità, Personal Best:
800m: 2:11.31 – Modena, 400m: 57.54 – Ancona, 400 hs: 1:04.44 – Modena, 200m:
26.12 – Padova, 100m: 12.87 – Modena, Lungo: 4.66 – Parma, Triplo: 10.08 –
Parma, Alto: 1.30 – Ancona. Di seguito approfondiamo la conoscenza di Alice
attraverso risposte ad alcune mie domande: Qual
è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho iniziato a far sport da bambina, praticavo karate e trampolino elastico,
poi su suggerimento di mia madre all’età di 11 anni ho provato a fare atletica
e me ne sono innamorata.”
Credo che la mamma di Alice ci ha visto bene, considerando che alice ha abbracciato l’atletica a 360 gradi, ha provato tantissime discipline dalla velocità iniziando dai 50 metri agli 800 non tralasciando gli ostacoli, inoltre si è dedicata ai salti dall’alto al triplo e il lungo, inoltre il lancio del peso e alcune altre discipline, una bella sfida per una ragazza mettersi in gioco in tanti sport, complimenti: Quali fattori e persone contribuiscono nello sport al tuo benessere e/o performance? “Fattori direi i fattori meteorologici, se piove o fa troppo caldo so già che difficilmente sarà una buona prestazione. Come persone invece mi rilassa quando gli allenatori non mettono troppa pressione per avere un determinato risultato.”
Credo che la mamma di Alice ci ha visto bene, considerando che alice ha abbracciato l’atletica a 360 gradi, ha provato tantissime discipline dalla velocità iniziando dai 50 metri agli 800 non tralasciando gli ostacoli, inoltre si è dedicata ai salti dall’alto al triplo e il lungo, inoltre il lancio del peso e alcune altre discipline, una bella sfida per una ragazza mettersi in gioco in tanti sport, complimenti: Quali fattori e persone contribuiscono nello sport al tuo benessere e/o performance? “Fattori direi i fattori meteorologici, se piove o fa troppo caldo so già che difficilmente sarà una buona prestazione. Come persone invece mi rilassa quando gli allenatori non mettono troppa pressione per avere un determinato risultato.”
Il clima e gli allenatori sono problemi di
tanti, per il clima certo troppo caldo o freddo, pioggia, vento mettono a dura
prova gli atleti che fanno sport all’aperto e devono fare attenzione alle fasi
della gara che prevede riscaldamento, attese, prestazione e il clima può
contribuire a far raffreddare per esempio gli atleti, anche gli allenatori a
volte sono troppo esigenti o frettolosi vorrebbero i loro atleti subito ai
mondiali, in nazionale, alle olimpiadi senza rispettare i tempi adatti,
graduali e progressivi: La gara della
tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La gara più bella sono stati i campionati di società finale Oro 2018
quando ho migliorato il mio personale di 4 secondi sugli 800.”
L’oro individuale o di squadra è sempre
una bella soddisfazione, un trionfo meritato dopo ore di fatica e di
allenamenti e soprattutto le best performance sono sempre ben accettate dove l’atleta
cerca di accorciare i propri tempi sulle distanze per sfida personale
soprattutto: La tua gara più difficile?
“La gara più difficile sono stati i CNU
di quest’anno dove sono arrivata poco in forma e ho fatto una prestazione
pessima.”
C’è sempre da imparare, da apprendere dall’esperienza,
non si può fare sempre bene, non si può sempre vincere o andare a podio, le
pessime prestazioni servono per farsi domande, per valutare la propria
motivazione e il proprio stato fisico e mentale: Quale tua esperienza ti può dare la convinzione che ce la puoi fare?
“Di base io affronto ogni gara con la
convinzione che non ce la potrò fare, anche se so di essere allenata sono
sempre pessimista.”
Quest’ultima affermazione trasmette il
messaggio che da una parte questo non va bene e quindi bisogna correre ai
rimedi con un lavoro che potenzi la fiducia, che sviluppi l’autoefficacia, che
faccia ancorare l’atleta a esperienze positive, di successo e le sensazioni relative
sperimentate; dall’altra parte è importante essere consapevole delle proprie
capacità e limiti e conoscersi bene, cioè sapere che anche se si è pessimisti
poi comunque si riesce, di solito, a fare una gara come si vuole: Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pregara,
in gara, post gara)? “In pregara
sento molta ansia e angoscia, mentre corro
non provo nulla a parte la stanchezza fisica, post gara dipende dall’esito,
posso essere o felice e soddisfatta o molto amareggiata.”
Importanti sono le sensazioni della parte
centrale e cioè precisamente della gara dove si mette tutto da parte sia
distrazioni che pensieri negativi e si fa del proprio meglio e serenamente
focalizzandosi sul gesto sportivo e cercando di entrare nel flow una sorta di
zona di trance dove tutto fila liscio fino al traguardo e accorgersi poi che si
è fatto qualcosa di incredibile: Quali sono le difficoltà e i rischi nel tuo
sport? A cosa devi prestare attenzione? “I rischi nel correre non sono molti, a parte forse rischiare qualche
infortunio muscolare. Le difficoltà stanno nel trovare la voglia e il tempo per
allenarsi e il dover mantenere un regime alimentare.”
Soprattutto in giovane età si fa fatica a
dedicarsi agli allenamenti e a rispettare un regime alimentare sportivo calibrando
bene gli alimenti e cercare di non strafare con sostanze che possano poi
causare malori: Come hai superato
eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Con
il tempo e con le successive gare concluse meglio.” Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Fare sport vi aiuta a diventare delle
persone più toste, vi farà conoscere un sacco di altri ragazzi simpatici. E vi
assicuro che è meglio correre su una pista che entrate a far parte di una baby
gang.”
Nonostante la fatica comunque lo sport è
un sano stile di vita che fortifica e tiene lontani da vizi e mala vita: C’è stato il rischio di incorrere nel
doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Assolutamente no anche perché non ne vedo l’utilità, soprattutto in
ragazzi che come me fanno sport non in modo professionistico. Credo che il
doping sia inutile perché anche ottenendo un risultato strepitoso sai di averlo
ottenuto barando e non grazie al tuo sacrificio.”
In effetti fare uso di doping significa
che la persona sta proprio in un periodo di confusione o di pressione da parte
di qualcuno o che comunque ha perso il controllo di se stesso e non ha
riferimenti né persone vicine che lo possono sostenere e ben consigliarlo: Familiari e amici cosa dicono circa il tuo
sport? “I miei familiari mi hanno
sempre appoggiato e sono diventati appassionati di atletica. I miei amici sono
più ‘neutrali’ e non tutti accettavano che io non uscissi con loro per
gareggiare.”
Certo per corteggiare alice bisogna
indossare le scarpette con i tacchetti ed entrare in pista ma credo che nella
vita delle persone ci sono anche tanti altri orti da coltivare, altri interessi
dove si fanno incontri e si creano relazioni, comunque non male i campi di
atletica: Cosa hai scoperto di te stessa
nel praticare attività fisica? “Ho
scoperto di essere molto competitiva e testarda, se mi pongo un obiettivo devo
ottenerlo a tutti i costi. E di essere anche un po’ masochista.
Per ottenere risultati bisogna impegnarsi,
essere determinati e competitivi, testardi anche se non rigidi e a volte si può
sembrare anche un po’ masochisti per amare tanto la fatica ma che poi ti porta
al successo e si trasforma in alleata la temuta fatica: Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali
fasi? “Non ho mai avuto contatti con
una figura di questo tipo e non saprei come rispondere.” Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da
realizzare? “Sportivamente parlando
al momento l’unico mio obiettivo è continuare a fare sport per tenermi in
forma. Alla mia età è ormai tardi per i grandi sogni come Olimpiadi/mondiali.”
Forse uno psicologo direbbe mai dire mai,
mettiamoci a tavolino e vediamo cosa ci possiamo inventare, iniziamo a
visualizzare avanti nel tempo tra 5 anni per esempio, ti vedresti a una
qualificazione olimpica, in quale disciplina, con quale allenatore: Un messaggio per le ragazze del mondo? “Siate forti e non fatevi mettere i piedi in
testa da nessuno. Non abbiate paura di fare attività ‘da maschi’ e di essere
etichettate come strane o maschiacci, chi non accetta modi di essere diversi da
quelli stereotipati è fondamentale un ignorante.” Come ti vedi a 50 anni? “Probabilmente
non ci sarò più perché saremo stati spazzati via dai vari cambiamenti
climatici. Nel caso, spero di avere un lavoro inerente al mio percorso di
studi.”
Davvero un po’ pessimista Alice ma in
fondo mostra tanta sensibilità e voglia di cambiare il mondo, non si sa come,
comunque auguro davvero un futuro sereno di sport, consapevolezza, studio e
lavoro.
Matteo
SIMONE
+393804337230
Psicologo,
Psicoterapeuta
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