Mai avrei pensato che un'opportunità
simile potesse capitarmi a 51 anni!
Matteo SIMONE
Foto di Sandro Marconi (Scrotofoto)
Tra i convocati nella Nazionale Italiana per i mondiali di 24 ore presso albi in Francia c’è anche il nome di un certo Luca Verducci, che quest’anno sta facendo talmente bene da meritarsi un posto in nazionale.
Ciò credo grazie alla sua passione, motivazione, costanza,
determinazione ma anche soprattutto grazie al grande maestro delle ultra Paolo
Bravi anche lui tra i convocati ma lui è un veterano delle ultra.
Ti aspettavi questa
convocazione? “Decisamente no! Però
dopo il risultato della gara ‘9 Colli’ ci ho sperato.”
Chi pratica le ultramaratone non lo fa per nessuno ma solamente per se stesso, perché fa star bene, soprattutto mentalmente, riuscire a portare a termine obiettivi difficili e sfidanti.
Poi, se arriva un riconoscimento, un apprezzamento o addirittura una convocazione in nazionale è tanto meglio, è ben gradita e ciò ha sperimentato Luca, impegnandosi, faticando, allenandosi e facendo bene in gare di corsa dalle 6 ore ai 202,4km come la Nove Colli Running.
Ritieni si essertela meritata e come? “Mi piace pensare di sì visto che sono stato convocato. Come? Grazie a un'attenta preparazione pensata per me dal mio amico e allenatore Paolo Bravi.”
Ecco a cosa servono gli allenatori, a
tirare il meglio dalle persone, a confezionare su misura un posto in nazionale
e visto che ci siamo ad allenarsi e gareggiare insieme per andare insieme in
Nazionale e tifarsi a vicenda per una grande performance individuale e di
squadra tutta insieme agli altri convocati.
Cosa e chi ti ha permesso di essere convocato in Nazionale? “Una bella preparazione, tanta passione e
costanza che hanno portato al risultato della 9 Colli Running.”
Non si inventa niente, le cose bisogna
meritarsele, soprattutto per le ultra-distanza dove ci vuole un congruo periodo
di più mesi di allenamenti e test, per arrivare a carichi enormi di chilometraggio
in allenamento e in gara e poi poter arrivare alla manifestazione importante
pronti e attivati per far bene totalizzando più chilometri possibili nelle 24
ore possibilmente tra i 225 e i 235 credo per Luca.
Cosa porterai ad Albi? “Un
Luca felicissimo di partecipare. Tanto entusiasmo e una gran voglia di fare
bene.”
Importante è non essere tesi, la serenità
permette di riservare le energie per il lungo giorno della gara, Luca porterà
con se anche il suo allenatore che sarà fondamentale come atleta a livello
individuale e di squadra e per la sua pluriesperienza in ambito nazionale.
Come procede la preparazione al mondiale?
“Per il momento bene … qualche acciacco
passeggero dovuto ai tanti km, si macina strada in ogni momento libero del
giorno, a volte anche della notte.”
Per allenarsi a gare di 24 ore di corsa
bisogna farsi amica la fatica, e ogni momento è buono per faticare, anche
quando bisogna fare i trasferimenti è preferibile farli a piedi, camminando
veloci e possibilmente anche di corsa quando si esce dal lavoro e si torna a
casa, ogni frazione di tempo della giornata può essere determinante per
allenarsi e sperimentare, anche quando si esce la sera da una festa per tornare
a casa si può pensare di tornare di corsa, ovviamente scherzo ma gli
ultrarunner sono in grado di fare cose considerate pazze per altri ma risultano
esperienze da provare.
Cosa stai curando
di più tra allenamenti, fisico, mentale, nutrizione? “Sono attento a tutti gli aspetti.
Per fare lunghi allenamenti è importante curare il fisico e preservarlo
da infortuni; avere una grande forza mentale completando tutto con una adeguata
alimentazione e integrazione.”
La convocazione è una gioia, il
coronamento di un sogno ma anche una grande responsabilità, si è premurosi e
apprensivi per se stessi, il proprio fisico soprattutto in modo da arrivare
integri alla partenza ma allo stesso temo ben allenati.
Riesci ad allenarti/consigliarti con gli altri convocati? “Mi alleno e mi confronto giornalmente con
Paolo Bravi. Con il resto del gruppo è più difficile vista la distanza.”
Sembra avere una marcia in più Luca grazie
alla condivisione degli allenamenti con l’espertissimo Paolo Bravi che è anche
il suo allenatore.
Che sapore ha questa
convocazione? Che significato ha per te? “Ha il sapore di una bella sorpresa. Mai avrei pensato che
un'opportunità simile potesse capitarmi a 51 anni! Sembrerà banale ma con tanta
passione e un pizzico di fortuna i sogni si avverano davvero.”
E’ risaputo che le ultramaratone sono per
gente esperte, mature, responsabili che oltre ad avere talento usano tanto la
testa per gestire le lunghe competizioni, certo un ingresso nella nazionale di
un over 50 può sembrare strano ma bisogna utilizzare i migliori in circolazione
e ci sarà tempo per altri più giovani nelle prossime occasioni dimostrando il
loro valore.
Cosa o chi ti aiuterà?
“Per me è importante avere tranquillità
mentale. Sapere di essermi preparato
bene grazie al supporto tecnico di Paolo e di tanti amici che ci hanno fatto
compagnia in allenamento mi fa sentire bene. Un altro aiuto fondamentale viene
da mia moglie, sempre al mio fianco dall'inizio, che mi supporta e sopporta in
tutto.”
Vero, è importante essere sereni e non
farsi prendere dai se e dai ma, non sentirsi giudicato e sotto pressione, fare
del proprio meglio con la consapevolezza che ci si è impegnati duramente con
passione e motivazione e comunque sarà un’esperienza arricchente sotto diversi
punti di vista, atleticamente, culturale, relazionale. E’ importante anche non
sottovalutare le altre sfere della vita della persona, gli altri orti che non
vanno trascurati. C’è un tempo per allenarsi e un tempo per dedicarsi ad altro,
senza essere troppo dipendenti da una cosa o dall’altra.
Sei pronto per questa prova mondiale? “Secondo me per una 24h non ci si può sentire mai pronti … c'è ancora
un po' da correre. Mi sento molto carico e spero di arrivarci pronto!”
In effetti adesso iniziano i giochi per prepararsi con la consapevolezza di quello che c’è ora e quello che potrebbe esserci il giorno della partenza e quindi stilare una sorta di allenamenti e pratiche da seguire con attenzione passo dopo passo, giorno dopo giorno, notando quello che succede e come ci si sta.
Sei più contento o preoccupato? “Insieme ad una grande contentezza piano piano sta facendo capolino
anche un po' di preoccupazione che cercherò di sfruttare come stimolo. Spero di far bene!”
Importante è avere la coscienza a posto e
continuare per la propria strada, un caro saluto.
Ringrazio il celebre fotografo
Sandro Marconi (Scrotofoto) per la foto dell'arrivo della 9colli e Laura, moglie
di Luca, per la foto lungo il percorso.
Un'intervista a Luca è riportata nel libro "Il piacere di correre oltre".
Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
In linea di massima, la passione della corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare. Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio. Nel nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti. Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza.
Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Nessun commento:
Posta un commento