venerdì 20 settembre 2019

Ivano Molin, sci e trail running: Con il tempo lo sport è diventato il mio mestiere

Lo sport mi ha fatto crescere ed aumentare la fiducia in me stesso
Matteo Simone

Ivano Molin ha fatto parte della squadra nazionale di sci di fondo dal 1989 al 1995 con i seguenti risultati prestigiosi: 

23° posto ai Mondiali Juniores di Vuokatti in Finlandia, 10° posto nella 50 km ai Campionati Italiani Assoluti e una partecipazione in Coppa del Mondo.
Dal 2000 si è cimentato nello sci alpinismo con grandi soddisfazioni: partecipazione ai primi Campionati del Mondo di Serre Chevalier in Francia, 6° posto al Trofeo Mezzalama insieme a Renato Pasini e Luciano Fontana, 8° posto alla Pierra Menta e 2° posto alla Sellaronda.
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La sua prima gara oltre i 50 km è stata la Dolomiti Extreme Trail a Zoldo, dove è salito sul gradino più alto del podio insieme ad Eugen Innerkofler. Ha partecipato tre volte all’UTMB di 170 km con ottimi piazzamenti.
E’ il “Capitano” del Team Peggiori e tra le sue prestazioni sono da menzionare: 
1° posto Cortina Snow Run - Cortina d’Ampezzo 17 km D+ 1.380 m; 2° posto ATLAS Toubkal - Marrakech - Marocco 105 km D+ 6.500 m; 3° posto Adamello Ultra Trail - Vezza d’Oglio 90 km D+ 5.700 m; 1° posto Antico Trail del Contrabbandiere - Bassano del Grappa 37 km D+ 2.500 m; 1° posto Gore Tex Run Trail - Pieve di Soligo 26 km D+ 1.100 m.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Ivano (Team Scarpa-Mico-Osprey) attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato a 3 anni con gli sci da fondo per gioco e poi con il tempo lo sport è diventato il mio mestiere.”
Quali fattori e persone contribuiscono nello sport al tuo benessere e/o performance?I luoghi in cui riesco a fare sport sono uno stimolo importante, vivere nelle dolomiti ti permette di allenarti sentendo meno la fatica. La mia compagna, i familiari e gli altri amici che partecipano con me alle gare contribuiscono a farmi stare bene oltre che aiutarmi durante le gare e gli allenamenti.”

C’è un tempo per giocare e un tempo per lavorare e per assumersi delle responsabilità familiari e lavorative. A volte si inizia a giocare e si costruisce una carriera o un impiego lavorativo portando avanti una passione con entusiasmo e che diventa anche redditizia. Importante avere vicino persone che sostengono e condividono una passione soprattutto se è faticosa e comporta costante e duro impegno.
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?UTMB 2017.”
La tua gara più difficile?Transalpine Running 2014.”
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione che ce la puoi fare?L’aver sempre concluso tutte le gare a cui ho partecipato nonostante i problemi fisici incontrati.”

L’UTMB nel 2017 è stato vinto dal francese François D'Haene in 19h01’54” che ha preceduto lo spagnolo Kilian Jornet Burgada in 19h16’59” e lo Statunitense Tim Tollefson in      19h53’00”, tra gli italiani da menzionare le prestazioni di Giulio Ornati, 21° in 23h08’34” e Ivano, 38° in 25h34’19”. Per quanto riguarda la Transalpine Running 2014, Ivano ed Eugen Innerkofler sono riusciti a ottenere un oro, tre argenti, tre bronzi e un settimo posto, chiudendo le otto tappe in 28h52’47” e conquistando il 2° posto nella categoria Master preceduti dalla coppia francese Pascal Giguet/David Pasquio.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara?Nel pre-gara dei grossi appuntamenti c’è sempre una certa tensione, solitamente perché non sono sicuro di essere al meglio, in gara sono molto concentrato ma mai agitato. 
Nel dopo gara, soprattutto quando i risultati sono soddisfacenti, sono moto rilassato ed euforico. I giorni successivi la stanchezza prende il sopravvento.”

La partecipazione a gare, soprattutto quelle importanti di livello nazionale e internazionale prevede la successione di fasi per l’atleta dove si attraversano diverse sensazioni ed emozioni, dalle più negative e a volte destabilizzanti alle più belle e intese dove si può godere del risultato e della prestazione eseguita a coronamento di tanti sforzi e fatica.
Quali sono le difficoltà e i rischi nel tuo sport? A cosa devi prestare attenzione?Le difficoltà solitamente sono legate al meteo che può cambiare velocemente e che a volte ti costringe a correre in condizioni di freddo, pioggia, oppure neve. I luoghi in cui corro molte volte sono pericolosi in quanto si trovano in alta montagna ed è richiesta la massima attenzione, se si sbaglia a mettere un piede si rischia di fare centinaia di metri di volo. 
L’alimentazione, soprattutto in gara, è un fattore da non sottovalutare e bisogna prestare molta attenzione a quanto e quando mangiare o bere.”

Praticare sport in montagna da una parte è qualcosa che piace, che appassiona, che fa apprezzare la natura ma dall’altra parte non bisogna mai sottovalutare eventuali imprevisti dovuti al cambiamento improvviso del clima e l’integrazione sempre adeguata per non rischiare crolli imprevisti che possono mettere a dura prova l’atleta:.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Diciamo che per fortuna ho una testa molto ‘dura’ e prima di abbattermi ce ne vuole, dalla mia ho anche un’esperienza di trent’anni di sport ad alto livello e quindi sono abbastanza sicuro di quello che faccio.

L’esperienza nello sport aiuta a conoscersi bene e ad avere le situazioni sotto controllo gestendo ogni cosa che possa capitare nel migliore dei modi avendo consapevolezza delle proprie capacità e dei propri mezzi.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport?Fate sport divertendovi, non per fare contenti genitori o allenatori. L’attività sportiva insegna a vivere e quel che imparerete nello sport vi servirà anche nella vita di tutti i giorni.”

Un bel messaggio da parte di Ivano, lui che ha basato la sua vita sullo sport, divertendosi, competendo e facendone un lavoro da professionista. 
Lo sport bisogna sceglierlo perché ci si appassiona e perché si sperimenta benessere individuale e relazionale. Tutto ciò diventa un bagaglio esperienziale a disposizione della persona per tutta la sua vita, per raggiungere obiettivi lavorativi.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping?Sicuramente! Gli anni in cui facevo sci di fondo ed ero in nazionale erano quelli dell’autoemotrasfusione e dell’EPO… Ho visto molta gente che ‘volava’ da un giorno all’altro e poi ho capito perché… Per fortuna mi sono sempre accontentato di ottenere i risultati che il mio fisico mi permetteva senza cercare scorciatoie.
Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Ai ragazzi dico che un risultato ottenuto con l’inganno non può dare soddisfazione, e doparsi significa mettere a rischio la salute. E’ l’opposto di quello che deve dare lo sport! Fate i vostri conti.

Interessante testimonianza di Ivano utile a trasmettere il messaggio che con il nostro fisico e la nostra testa aiutati da staff preparato possiamo fare molte e grandi cose e durare a lungo cambiando obiettivi in modo da continuare a sperimentare passione, motivazione, interesse, entusiasmo.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport?Diciamo che molti mi prendono per pazzo quando dico che corro per oltre 20 ore di seguito, credono sia impossibile. Cerco di spiegare loro che è principalmente un fattore di testa e chiunque può arrivare ad ottenere grandi traguardi se ha le motivazioni giuste.

Vero, sta tutto lì, la prima cosa è la grande motivazione che permette di mobilitare tantissime energie e risorse nascoste dentro il fisico e dentro la mente dell’individuo e poi si tratta di applicarsi con fiducia cercando di alzare sempre un po’ l’asticella delle difficoltà senza porsi limiti e blocchi mentali.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica?Sicuramente che sono dotato geneticamente di buone capacità fisiche e che se sono convinto riesco ad ottenere quello che voglio. 
Lo sport mi ha fatto crescere ed aumentare la fiducia in me stesso.”

Si tratta di cercare di far alleare il corpo con la mente, il corpo si affida alla mente e la mente può stimolare e coinvolgere il corpo a impegnarsi e adattarsi alle condizioni più difficili per voler e poter ottenere i più ambiti successi.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?Credo che ad un alto livello sia ormai indispensabile, ogni dettaglio può fare la differenza, 
Per quanto riguarda i ragazzi credo che si stia abusando con il ricorso agli psicologi. Vedo ragazzini di 10 anni che hanno lo psicologo per partecipare a gare di livello regionale, lo sport deve insegnare anche la sconfitta e giustamente il ragazzo deve imparare ad accettarla, mi sembra che a volte ci si preoccupi troppo di non turbare i ragazzi per paura di fargli subire dei traumi. 
Questo fa parte della vita e in alcuni momenti per crescere dobbiamo affrontare situazioni di disagio e sconforto.”

Lo sport è una grande insegnamento di vita, fa comprendere l’impegno nell’ottenere le cose e avere risultati e anche la ciclicità nell’esperienza dello sport come nella vita fatta di ansia, tensione e soddisfazione e gioia, così come vittorie e sconfitte.
si affronta tutto, si gestisce si supera da soli o con l’aiuto di amici, familiari o opportune figure di riferimento più qualificate come allenatori o anche psicologi per trasformare crisi in opportunità di apprendimento e insegnamento.
Sogni realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi?Diciamo che nella mia lunga carriera sono riuscito a realizzare molti sogni, primo tra tutti il poter fare sport per lavoro fino a trent’anni! Sono stato in nazionale di sci di fondo, ho partecipato ad una gara di coppa del mondo ed a due mondiali juniores. Nello sci alpinismo ho corso in coppa del mondo ed a un mondiale. Ho fatto il Trofeo Mezzalama, la Vasaloppet, la Marcialonga… Terminata la carriera professionistica ho continuato con meno pressione e tutto quel che è arrivato è stato un plus…corro senza l’obbligo di fare risultato e questo mi dà una grossa tranquillità. A livello di risultati nelle ultra tre volte finisher UTMB nei primi trenta, 7 volte finisher alla LUT, una Transalpine Run e tanti posti nuovi visitati. Per il futuro ancora qualche gara all’estero senza il pensiero del risultato.”

Una grande carriera a contatto con la natura di corsa tra sentieri, sulla neve, tra le montagne, macinando tantissimi chilometri e facendo viaggi id conoscenza di luoghi e persone ma anche dentro se stessi.

Matteo SIMONE
+393804337230 Psicologo, Psicoterapeuta

1 commento:

Unknown ha detto...

Sei un vero campeone, semplice, umile, sincero è un grande amico, grazie mille di essere il mio amico. Viva Mexico 🇲🇽🇲🇽🇲🇽🇲🇽🇲🇽🇲🇽

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