Dovrò lavorare sulla mia mente in
queste settimane che mi separano dal mondiale
Per i Campionati Mondiali di 24 ore in programma ad Albi (Francia) il 26-27 ottobre 2019 sono stati convocati i seguenti atleti Uomini: Paolo Bravi (Grottini Team), Matteo Ceroni (Atletica Albore Martellago), Matteo Grassi (Spirito Trail ASD), Nicola Leonelli (Bergamo Stars Atletica), Enrico Maggiola (Bergamo Stars Atletica), Stefano Romano (Giro D’Italia Run), Paolo Rovera (A.S.D.Dragonero), Luca Verducci (Grottini Team).
Donne: Lorena Brusamento (G.S. Gabbi), Eleonora
Rachele Corradini (Impossible Target), Valeria Empoli (Bergamo Stars Atletica),
Francesca Innocenti (Bergamo Stars Atletica), Serena Natolini (Bergamo Stars
Atletica), Sara Trevisan (#faisenzadire ASD), Luisa Zecchino (Team Pianeta
Sport Massafra).
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Serena Natolini attraverso risposte ad alcune mie domande.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Serena Natolini attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Serena, complimenti la convocazione in nazionale, come procede la preparazione al mondiale? “Ciao Matteo, scusa se rispondo solo ora ma volevo aspettare che la Fidal pubblicasse ufficialmente i nomi dei convocati prima di parlare del mondiale! Adesso mi sto allenando seguendo i consigli del mio allenatore, Luca Sala, facendo attenzione anche al recupero e all’integrazione.”
Una gara di corsa di 24 ora è una bella
sfida per tutti, bisogna trovare un equilibrio in allenamento tra carichi di
lavoro molto duri, pesanti e impegnativi e recuperi adeguati per non arrivare
il giorno importante e fondamentale del mondiale sfiniti e senza forze
sufficienti per fare una prestazione eccellente, per questo è fondamentale la
figura di un allenatore preparato che possa consigliare e indirizzare l’atleta.
Complimenti per il tuo secondo posto
alla 100km di Asolo, soddisfatta per la prestazione? “Per quanto riguarda la 100km di Asolo, sono molto soddisfatta del
risultato anche se non riesco a non pensare a come sarebbe potuta finire se non
avessi sbagliato strada perdendo oltre 20minuti!”
Potevi far meglio? “Sono
partita timorosa perché dopo la gravidanza non avevo ancora corso più di 6 ore
ma già dai primi minuti ho iniziato a divertirmi e i chilometri passavano
velocemente, complice il paesaggio che era a dir poco mozzafiato! Passare dal
sacrario del monte Grappa è stata un’esperienza bellissima ed emozionante!”
Ci si prepara alla fatica e si riesce a
gestirla durante il lungo percorso grazie anche alle motivazioni e alle
distrazioni dell’atleta che non è solamente orientato alla prestazione ma anche
a testarsi e ad apprezzare l’ambiente circostante ricco di spunti naturali.
Criticità, imprevisti? “Sono andata un po’ in crisi intorno al 70º
km ma per fortuna dopo essermi persa e aver ritrovato la strada mi sono ripresa.”
Cosa porti a casa? Come procede la preparazione al mondiale?
“Sicuramente porto a casa la
consapevolezza che dovrò lavorare sulla mia mente in queste settimane che mi
separano dal mondiale soprattutto per preparami al distacco dalla mia piccolina
per 24 lunghe ore!”
In gare lunghissime, può succedere di
tutto e il campione vero è pronto ad accogliere, affrontare, gestire e superare
tutto ciò che avviene e succede, dai percorsi sbagliate alle crisi di fame,
sede, freddo, caldo.
Cosa stai curando
di più tra allenamenti, fisico, mentale, nutrizione? “Allenarmi per le ultramaratone e allattare è un grande sforzo che sto
richiedendo al mio fisico e ne sono consapevole perciò cerco di curarlo al
meglio sia con l’alimentazione sia con la fisioterapia.”
Indossare la maglia azzurra della
nazionale è sempre un grande piacere ma anche una grande responsabilità
soprattutto se si ha altre sfere della vita privata da non trascurare come può
essere l’occuparsi di un neonato che richiede presenza e attenzione, ma si può
fare tutto con attenzione e con la mente orientata ad entrambe le sfide.
Riesci ad allenarti/consigliarti con gli
altri convocati? Siete un gruppo consolidato? “Rispetto agli europei dell’anno scorso a
Timisoara, ad Albi saremo un gruppo più numeroso e non conosco ancora tutti gli
uomini ma presto ci sarà occasione di farlo. Per quanto riguarda le donne
invece, le conosco tutte, le ammiro e le rispetto e sono davvero contenta di
poter indossare la maglia azzurra al loro fianco! Sono certa sarà un’esperienza
unica e indimenticabile e non vedo l’ora sia il momento!”
Grazie Serena per questa
interessantissima testimonianza e complimenti ancora.
Interviste ad atleti mi hanno permesso
di scrivere i libri:
“Ultramaratoneti e gare estreme”.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
“Maratoneti e ultrarunner. Aspetti
psicologici di una sfida.”
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