L’obiettivo è migliorarmi giorno
dopo giorno per vedere fin dove posso arrivare
Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta
La pratica di una disciplina sportiva comporta tanto sacrificio e tempo da dedicare ad allenamenti e gare, ma a volte le soddisfazioni che si hanno in termine di benessere e/o performance sono enormi.
Di seguito, Vincenzo Lembo racconta la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie
domande,
Ti sei sentito campione nello
sport almeno un giorno della tua vita? “Campione
nello sport diciamo di no, specialmente in una disciplina come l’atletica non
ci si sente mai arrivati. Ma ci sono andato vicino quando ho vinto il titolo di
Campione italiano nel 2009, lì mi sono sentito veramente appagato di tutti i
sacrifici e gli allenamenti fatti.”
Vincere un titolo italiano è una grande
conferma e diventa una grande motivazione per continuare a impegnarsi e far
meglio cercando traguardi più sfidanti.
Qual
è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho cominciato all’età di 12 anni con i Giochi sportivi studenteschi e
da lì è stata subito passione.”
Quali
fattori contribuiscono al tuo benessere o performance? “I fattori che maggiormente incidono sulla
mia performance e benessere sono la tranquillità e la continuità negli
allenamenti. Se riesco ad allenarmi per lunghi periodi e senza imprevisti
(infortuni ecc.) e allo stesso tempo sono sereno a casa e a lavoro, allora le
mie performance migliorano molto.”
E’ importante, provare, conoscere, mettersi in gioco, sperimentare, a volte si scopre di avere risorse e/ o un talento inaspettato e allora ci si impegna per coltivare una passione. Sono tanti i fattori che contribuiscono al benessere e alla performance nello sport, è essenziale essere costanti negli allenamenti, quando si molla si perde la forma fisica raggiunta, si perde fiducia e tutto si complica, quando si riesce ad allenarsi con costanza ci si accorge che si fanno progressi giorno dopo giorno, gara dopo gara e allora aumenta la fiducia e ci si presenta alle gare anche più sicuri.
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere o performance? “Sicuramente un grosso contributo mi è stato dato dal mio allenatore. Avere qualcuno che ti conosce e ti capisce bene dentro e fuori dal campo di atletica è determinate per la performance.”
C’è sempre bisogno di qualcuno più
esperto o competente che dà una mano, che consiglia, che sostiene,
nell’atletica è importante essere affiancato da un allenatore che segue
l’atleta nei suoi allenamenti, che nota progressi e crisi, che sa modulare
allenamenti in base alle gare e alle condizioni dell’atleta,
La gara della tua vita dove
hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle? “Campionati Italiani di Cross a campi
Bisenzio nel 2009, una gara durissima dove ho dato tutto e che mi ha dato tante
soddisfazioni.”
Lo sport è una continua messa alla
prova, ci si allena per fare sempre meglio, per raggiungere un atleta più
forte, per abbassare tempi in gara, per avanzare nella classifica di una gara o
anche per vincere una gara o un titolo e a volte si centra un obiettivo molto
prestigioso nonostante le difficoltà che si mettono in conto e che fanno parte
dello sport e della vita.
Al Campionato di Società di Corsa Campestre, organizzato dall’Atletica Campi Universo Sport, presso Campi Bisenzio, l’8 febbraio 2009 al Cross Allievi Km 5, presso il Parco di Villa Montalvo, Vincenzo Lembo (ASD Montemiletto Team runners) si classificò al 10° posto in 17’59”. I primi tre furono, 3° l'atleta del Marocco Yassine Rachik (ASD Atl. Bergamo 1959 Creberg) 17’37”, 2° Mekonen Magoga (Atletica Mogliano) 17’34” e 1° Marco Salvi (Atletica Gran Sasso SSD ARL) 17’30”.
La tua gara
più difficile? “Tutte le gare, in uno
sport come la corsa, sono veramente difficili. Molto spesso oltre a gareggiare
contro gli avversari gareggi contro il tempo o te stesso.”
Quando si gareggia nella mente
dell’atleta posso sorgere tanti dubbi e tanti pensieri negativi, bisogna essere
focalizzati e avere il controllo della mente per cercare di fare del proprio
meglio nonostante tutto centrandosi nel momento presente.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? “Innanzi tutto c’è da
stabilire l’obiettivo che si vuol raggiungere. Nel mio caso l’obiettivo è
migliorarmi giorno dopo giorno per vedere fin dove posso arrivare in questo
sport. Le conferme le trovo anche in un buon allenamento ma soprattutto in gara
quando riesco a battere qualche avversario molto quotato o che fino a qualche
tempo prima non riuscivo a raggiungere.”
E’ importante avere le idee chiare,
avere chiari obiettivi, impegnarsi per avvicinarsi alle proprie mete pronti per
dare il massimo di se stessi e godersi comunque l’esperienza che in ogni casa
insegna tantissimo o si vince o si perde,
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“Ce ne sarebbero un bel po’. Diciamo che
questo sport ti permette di girare molto e vivere tante esperienze sicuramente
anche buffe o strane.”
Lo sport permette di andare in giro
incontrando persone e situazioni anche le più strane, e infatti proprio in giro
per l’Italia, a Roccastrada in Toscana ho incontrato Vincenzo in gara.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport:
pre-gara, in gara, post-gara? “Le
sensazioni che si sperimentano ogni giorno sono molteplici. Anche prima di un
allenamento duro c’è un po’ di tensione. In gara poi tutto è amplificato, prima
di un grande appuntamento il pre-gara va gestito, l’emozione è tanta e bisogna
saperla sfruttare in positivo. In gara solitamente dopo lo start lascio poco
spazio alle emozioni, mi concentro sulla performance. Il post-gara è ovviamente
influenzato dall’andamento della gara.”
L’esperienza di gara contempla varie
fasi dopo il periodo di allenamento. Prima della gara ci si guarda intorno, si
scruta il terreno di gara e anche gli avversari, ognuno è consapevole delle
proprie possibilità e capacità e può, più o meno, conoscere un potenziale
avversario.
In gara si cerca di utilizzare proprie caratteristiche tecniche e
tattiche, c’è chi parte subito veloce, che temporeggia, chi ha il finale
veloce, e dopo la gara c’è tanto rilassamento, si è più sorridenti, meno tesi,
più socievoli e amichevoli, ci si parla di più, ci si confronta su tempi, gare
e allenamenti.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà
e i rischi? A cosa devi fare attenzione? “Principalmente al saperti gestire e
conoscerti dal punto di vista fisico. Se non ne sei capace l’infortunio è
dietro l’angolo.”
Lo sport prevede un’attenzione costante
non solo agli allenamenti, ma anche all’alimentazione, ai tempi di recupero,
alla cura del proprio corpo.
Quali
condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non
ottimale? “La non continuità negli
allenamenti influenza molto la mia prestazione.”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Un infortunio importante unito alla mancata
performance ottimale mi hanno fanno smettere per lungo tempo ma la passione e
la voglia di riscattarmi hanno fatto sì che riprendessi con più voglia di prima
anche a distanza di anni.”
A volte bisogna arrendersi alle crisi o
infortuni, ci può essere demotivazione perché non tutto fila liscio, perché la
fatica è troppa rispetto ai risultati.
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Ci vuole tempo e anche il supporto delle persone che ti conoscono e ti
vogliono bene. Infine è determinante trovare dentro se stessi la voglia e la
forza di riscattarsi.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “Lo sport è vita, non importa quale o a che
livello lo si faccia, avvicinarsi a uno sport e appassionarsi a esso è lo
strumento più efficace per raggiungere il proprio benessere fisico e mentale.”
Quando c’è una crisi o un impedimento
bisogna fermarsi e organizzarsi, bisogna capire cosa e successo e come porre
rimedio, bisogna saper aspettare e capire a chi ci si può affidare per un
aiuto,
C’è stato il rischio di incorrere
nel doping nella tua carriera sportiva? “A me personalmente non è mai capitato. Raggiungere un obiettivo sapendo
che non è frutto esclusivo dei miei sforzi e della mia fatica non mi darebbe
soddisfazione. Ma è una pratica che purtroppo è diffusa sia a livello professionistico
che in quello amatoriale.”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Chi fa uso di doping prima di essere
attaccato va capito ed aiutato. Bisogna capire cosa ha indotto quella persona
all’errore e fargli capire che le scorciatoie scorrette nello sport come nella
vita non porteranno mai alla soddisfazione.”
Dice bene Vincenzo che lo sport è vita e
infatti il doping ammazza sport e a volte anche atleti. A volte gli atleti sono
vittima del sistema, dei media, di amici che danno consigli sbagliati. E’
importante per gli atleti che fanno uso di sostanze dopanti da una parte pagare
le pene previste ma anche essere riabilitati ed eventualmente invitarli a
collaborare per progetti che contrastino il doping da promuovere nelle scuole o
tra eventi sportivi.
Familiari e amici
cosa dicono circa il tuo sport? “I
miei familiari fortunatamente fin da quando ero ragazzo sono stati entusiasti
del fatto che praticassi questo sport, non mi hanno mai ostacolato o impedito
di dedicargli il giusto tempo. Lo stesso accade adesso, seppur sacrifico buona
parte del mio tempo libero per allenarmi, mia moglie sa quanto sia importante
per me e lo accetta.”
Lo sport a volte diventa una terapia per
l’atleta, un modo per scaricare tensione dopo una giornata lavorativa o per
caricarsi prima di affrontare la quotidianità della vita e comunque un sano
stile di vita.
Cosa hai scoperto di te
stesso nel praticare sport? “Quanto
sia disposto a soffrire e sacrificarmi per raggiungere un obiettivo.”
Hai mai pensato, per infortuni o altro, di
smettere di essere atleta? “Si, più
di una volta, infatti in passato mi è anche capitato. I momenti bui ci sono per
tutti, l’importante è saper reagire e ripartire.”
Sembra essere alquanto resiliente
Vincenzo, sa che nello sport e nella vita bisogna soffrire per raggiungere
risultati e che a volte ci sono periodi bui o crisi da affrontare ma che si
possono superare.
Ritieni lo psicologo
dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva? “Non ho mai avuto uno psicologo che mi
seguisse nella mia attività sportiva ma ritengo che possa essere una figura
veramente importante e determinante. Nella pratica agonistica la componente
psicologica è fondamentale, soprattutto nelle fasi di preparazione per appuntamenti
importanti o a seguito di qualche prestazione sottotono avere un supporto
psicologico lo ritengo davvero utile.”
L’aspetto mentale diventa sempre più
importante anche nello sport dove bisogna mettere nero su bianco gli obiettivi
da raggiungere, credendoci e impegnandosi; dove bisogna non aver paura di
atleti potenzialmente più forti ma in gara può succedere di tutto e a volte la
fiducia diventa una marcia in più.
Prossimi
obiettivi? Sogni da realizzare? “Farò
degli allenamenti in altura in vista dei Campionati nazionali di corsa su
strada sui 10km e la mezza maratona che si terranno rispettivamente a settembre
e ottobre. I sogni da realizzare sono tantissimi, in primis vorrei riuscire a
vestire la maglia della nazionale assoluta, so che non sarà semplice ma mi
impegnerò al massimo per riuscirci.”
La cosa bella degli atleti è avere
sempre una progettualità, sempre appuntamenti sfidanti, sempre allenamenti per
migliorarsi e presentarsi il giorno della gara pronti a dare il meglio di sé.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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