lunedì 30 settembre 2019

Filippo Castriotta, 2^ alla 105km Gargano 2019, 1° al passaggio 100km

Matteo Simone 

La 100km del Gargano ha messo a dura prova tante persone, ma si sa che gli ultrarunner vanno alla ricerca di dure prove, percorsi sempre più impegnativi e faticosi per mettersi alla prova e Pasquale Giuliani ha fatto una bella sorpresa un po' a tutti.

C'è chi l'ha accettata e se n'è fatto una ragione accogliendo l'esperienza del lungo viaggio di fatica, salite e discese ripidissime attraverso il meraviglioso Gargano con vista mare e la voglia di farsi un tuffo a mare anziché correre o camminare lungo vie costeggiate da piante e animali che scampanellavano durante il passaggio dei tanti ultrarunner che man mano decidevano di fermarsi ai vari traguardi intermedi perché' stanchi e affaticati dal percorso e dal caldo estenuante.
Una buona parte hanno portato la gara a termine, una gara durissima con la sorpresa che solo gli ultrarunner considerati masochisti potevano accettare e cioè' di percorrere 105km anziché 100km come previsto ma di questo alla partenza tutti erano consapevoli del cambio di programma.
Ma in molti ultrarunner la mente era programmata per correre la 100km e i calcoli erano riferiti alla 100km quindi ai 50km si pensava di essere a meta gara e nei pressi dei 100km si pensava di stare per terminare la propria gara, ma 5km oltre per tanti sono stati i più difficili, duri e pesanti al punto che per qualcuno sono stati destabilizzanti facendo un brutto scherzo alla mente al punto da perdere il controllo.
Sembra essere stata questa proprio l'esperienza del Pirata del Gargano, l'ultrarunner ciclista di Manfredonia che conosce benissimo il percorso di gara del Gargano ed era programmato proprio per fare la 100km nel tempo suo tempo previsto di circa 10 ore infatti l'appuntamento ai suoi fan era dalle 16.00 in poi poiché la partenza era prevista verso le 06.00-06.30 ma è purtroppo non ha potuto rispettare il suo impegno perché' la partenza e stata posticipata di una ventina di minuti e gli ulteriori 5km oltre i 100km inizialmente previsti l'hanno costretto ad allungare i tempi cosa che a lui non andava giù' nonostante fosse stato in testa oltre metà gara dopo la maratona.
Infatti passati i 100km, dov'era in testa, Filippo ha perso le motivazioni perché' notava che anche avendo rispettato i suoi tempi programmati e il suo impegno di percorrere i 100km in 10 ore e 8 minuti era ancora distante dallo striscione di arrivo stabilito al centro di Mattinata e dentro la sua mente qualcosa iniziava a remare contro, parte di lui aveva deciso di mollare, non c'era più gusto arrivare al traguardo con un tempo cronometrico di di circa 11 ore, nella sua mente nonostante fosse davanti a tutti, dietro la macchina di inizio corsa, stava perdendo il controllo, questo può succedere in una gara estenuante e a volte destabilizzante. 
Filippo ha deciso di fermarsi, era fuori di se, ha iniziato a camminare, aveva deciso proprio di fermarsi, a volte l'orgoglio fa brutti scherzi, il carattere sensibile e istintivo rischia di annullare mesi e mesi di lavoro, allenamenti fatica, progetti. 
Alla fine, Filippo si vede rimontare e superare dal secondo Fabrizio Severini che poi ha vinto la gara, qualcosa che da una parte ha tolto il merito della vittoria a Filippo ma dall'altra parte ha reso questa competizione di pochi elementi interessante per l'opinione pubblica, tutti si chiedevano cosa era successo, come mai Filippo avesse mollato, il grande pirata del Gargano.
Ora che fare, non si può tornare indietro, si poteva organizzare diversamente, ma ora bisogna andare avanti e comunque apprezzare, riconoscere e festeggiare quello che c'è stato una grande impresa di Filippo che da solo ha trottato per le strade della Foresta Umbra con una mente programmata verso Mattinata, con euforia e entusiasmo pensando ai sacrifici fatti e a tutti quelli che lo aspettavano ai quali aveva dato un tempo e una sicurezza quanto meno di salire sul podio. Filippo è partito con il pettorale numero 3 assegnato da Pasquale Giuliano, è stato il numero 1 al passaggio dei 100km ed è stato il numero 2 all'arrivo preceduto dal vincitore Fabrizio Severini.
Che dire le gare di ultramaratona sono bizzarre e affascinanti, diventano leggende così come è successo nel 1977 dove Elvinio Gennari durante la classicissima 100km del Passatore che era di 107km passò al km 100 facendo il record del mondo di 6h20' ma poi negli ultimi km fu superato da Vito Melito che vinse la gara in 6h50' precedendo Elvino di 2'10".
Per il caro Filippo non può' rimanere solo l'amarezza ma bisogna festeggiare la sua grande impresa considerata da tutti, anche dal vincitore e dall'organizzatore ma soprattutto dal suo grande team che lo supporta, sostiene, coccola in particolare sua moglie Caterina che gli ha detto che comunque e' stato grande a non aver mollato del tutto e aver reagito arrivando comunque secondo e il grande amico un grandissimo ex runner che tempi addietro non aveva timore di affrontare nessuno, il grandissimo Raffaele Leone che nell'ultimo km si è dispiaciuto più' di Filippo perché ci credeva più' di lui e gli ha detto alcune parole significative per indurlo a riprendere a correre facendo leva sulla sua sensibilità' verso la moglie e gli amici che lo attendevano al traguardo, che tifano per lui in ogni caso.
Grande storia. Ora è importante mettere da parte l'amarezza e festeggiare soprattutto con le persone che forse sono dispiaciute più' di Filippo e cioè' sua moglie Caterina e il grande amico Raffaele Leone. Poi si guarda al futuro con un grande insegnamento e un'approfondita conoscenza di se stessi, perché Filippo sa che altre volte è stato istintivo e sensibile rischiando di annullare altri risultati di prestigio che comunque ci sono stati e continueranno a esserci, apprendendo da questa esperienza e sviluppando un po' più' di resilienza che potrebbe aiutarlo a cavalcare meglio l'onda del cambiamento.

Un’intervista a Filippo è riportata nel libro "La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza".  
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza.
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su
se stesso.
 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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