Matteo Simone
La 100km del Gargano ha messo a dura prova tante persone, ma si sa che gli ultrarunner vanno alla ricerca di dure prove, percorsi sempre più impegnativi e faticosi per mettersi alla prova e Pasquale Giuliani ha fatto una bella sorpresa un po' a tutti.
C'è chi l'ha
accettata e se n'è fatto una ragione accogliendo l'esperienza del lungo
viaggio di fatica, salite e discese ripidissime attraverso il meraviglioso
Gargano con vista mare e la voglia di farsi un tuffo a mare anziché correre o
camminare lungo vie costeggiate da piante e animali che scampanellavano durante
il passaggio dei tanti ultrarunner che man mano decidevano di fermarsi ai vari
traguardi intermedi perché' stanchi e affaticati dal percorso e dal caldo
estenuante.
Ma in molti ultrarunner la mente era
programmata per correre la 100km e i calcoli erano riferiti alla 100km quindi
ai 50km si pensava di essere a meta gara e nei pressi dei 100km si pensava di
stare per terminare la propria gara, ma 5km oltre per tanti sono stati i più
difficili, duri e pesanti al punto che per qualcuno sono stati destabilizzanti
facendo un brutto scherzo alla mente al punto da perdere il controllo.
Infatti passati i 100km, dov'era in
testa, Filippo ha perso le motivazioni perché' notava che anche avendo
rispettato i suoi tempi programmati e il suo impegno di percorrere i 100km in
10 ore e 8 minuti era ancora distante dallo striscione di arrivo stabilito al
centro di Mattinata e dentro la sua mente qualcosa iniziava a remare contro,
parte di lui aveva deciso di mollare, non c'era più gusto arrivare al traguardo
con un tempo cronometrico di di circa 11 ore, nella sua mente nonostante fosse
davanti a tutti, dietro la macchina di inizio corsa, stava perdendo il
controllo, questo può succedere in una gara estenuante e a volte
destabilizzante.
Alla fine, Filippo si vede rimontare e
superare dal secondo Fabrizio Severini che poi ha vinto la gara, qualcosa che
da una parte ha tolto il merito della vittoria a Filippo ma dall'altra parte ha
reso questa competizione di pochi elementi interessante per l'opinione
pubblica, tutti si chiedevano cosa era successo, come mai Filippo avesse
mollato, il grande pirata del Gargano.
Ora che fare, non si può tornare
indietro, si poteva organizzare diversamente, ma ora bisogna andare avanti e
comunque apprezzare, riconoscere e festeggiare quello che c'è stato una grande
impresa di Filippo che da solo ha trottato per le strade della Foresta Umbra
con una mente programmata verso Mattinata, con euforia e entusiasmo pensando ai
sacrifici fatti e a tutti quelli che lo aspettavano ai quali aveva dato un
tempo e una sicurezza quanto meno di salire sul podio. Filippo è partito con
il pettorale numero 3 assegnato da Pasquale Giuliano, è stato il numero 1 al
passaggio dei 100km ed è stato il numero 2 all'arrivo preceduto dal vincitore
Fabrizio Severini.
Che dire le gare di ultramaratona sono
bizzarre e affascinanti, diventano leggende così come è successo nel 1977
dove Elvinio Gennari durante la classicissima 100km del Passatore che era di
107km passò al km 100 facendo il record del mondo di 6h20' ma poi negli ultimi
km fu superato da Vito Melito che vinse la gara in 6h50' precedendo Elvino di
2'10".
Per il caro Filippo non può' rimanere
solo l'amarezza ma bisogna festeggiare la sua grande impresa considerata da
tutti, anche dal vincitore e dall'organizzatore ma soprattutto dal suo grande
team che lo supporta, sostiene, coccola in particolare sua moglie Caterina che
gli ha detto che comunque e' stato grande a non aver mollato del tutto e aver
reagito arrivando comunque secondo e il grande amico un grandissimo ex runner
che tempi addietro non aveva timore di affrontare nessuno, il grandissimo
Raffaele Leone che nell'ultimo km si è dispiaciuto più' di Filippo perché ci
credeva più' di lui e gli ha detto alcune parole significative per indurlo a
riprendere a correre facendo leva sulla sua sensibilità' verso la moglie e gli
amici che lo attendevano al traguardo, che tifano per lui in ogni caso.
Grande storia. Ora è importante mettere
da parte l'amarezza e festeggiare soprattutto con le persone che forse sono
dispiaciute più' di Filippo e cioè' sua moglie Caterina e il grande amico
Raffaele Leone. Poi si guarda al futuro con un grande
insegnamento e un'approfondita conoscenza di se stessi, perché Filippo sa che
altre volte è stato istintivo e sensibile rischiando di annullare altri
risultati di prestigio che comunque ci sono stati e continueranno a esserci,
apprendendo da questa esperienza e sviluppando un po' più' di resilienza che
potrebbe aiutarlo a cavalcare meglio l'onda del cambiamento.
Un’intervista a Filippo è riportata nel libro "La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza".
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza.
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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