Il lavoro duro paga ed io lo provo
sulla mia pelle
Per ottenere qualcosa nello sport, così
come nella vita, bisogna essere motivati, crederci, lavorare duro, trovare
crisi e difficoltà senza abbattersi e continuare verso il raggiungimento del proprio
obbiettivo.
Questa sembra essere l’esperienza di Michael che di seguito racconta
la sua esperienza di best performance sulla distanza della mezza maratona.
Ciao Michael, hai fatto il personale sulla
mezza? “Ciao Matteo, sì domenica ho
fatto il mio personale sulla distanza della mezza maratona.”
Lo cercavi? “Si lo cercavo già da tempo. Ci avevo provato a Marzo alla StraMilano ma
qualcosa andò storto. Diciamo che era una giornata no. Già al passaggio ai 10
km lo capii.”
Ognuno ha i suoi obiettivi sportivi, lavorativi, familiari e ci si impegna per raggiungerli, ciò non è semplice perché non tutte le strade per ottenere successo sono facili e senza ostacoli. Si riesce ad ottenere successo se si è disposti ad accettare sconfitte e fallimenti che poi aiutano a comprendere criticità da migliorare e potenziare da soli o con l’aiuto di esperti o professionisti.
Ci hai lavorato? “Ho lavorato tanto ma questa era solo una gara di passaggio per un obbiettivo che ho più avanti.”
Ogni obiettivo raggiunto è un arrivo e una
soddisfazione, ma è anche un test e un punto di inizio. È un grande obiettivo
per un atleta scendere sotto 1h13’ in una mezza maratona e allo stesso tempo è
un bel biglietto da visita per poter preparare una maratona con una proiezione
finale di poco più di 2h30’, quindi credo che per Michael il meglio debba
ancora arrivare. C'è qualcosa che ti
preoccupava o ti ostacolava che hai risolto nel frattempo? “Non avevo preoccupazioni o ostacoli.
Sicuramente gli allenamenti sono stati fondamentali per darmi sicurezza e la
consapevolezza di arrivare preparato il giorno della gara senza avere paura di
non potercela fare.”
Più si lavora in allenamento e ci si testa
per capire quanto bene si può fare in gara e più ci si può presentare allo
start di una competizione sicuri e consapevoli delle proprie possibilità e
capacità con meno tensione e la giusta attivazione di partire all’andatura
ideale e idonea per la propria prestazione desiderata.
Quali fasi degli allenamenti e della gara sono state fondamentali per
la perfomance? “Ho capito che stavo
bene perché dopo un leggero calo nei km 16-17-18, sono riuscito a cambiare
passo e a terminare forte come i primi km corsi, e questa è sicuramente una
nota positiva.”
Sicuramente è importante il fattore
mentale in una prestazione di fatica, dove ci può essere una sensazione di calo
di forma e la mente può intervenire per decidere di arrendersi e molare oppure
di andare oltre la sensazione e fidarsi che si può far meglio osando. Qual è stato il prezzo da pagare? “Non c'è stato nessun prezzo da pagare per
raggiungere questo personale, se non quello del sudore versato durante gli
allenamenti, uscire ad allenarsi quando magari si era un po’ stanchi, ma come
si dice il lavoro duro paga ed io lo provo sulla mia pelle.”
Il lavoro duro paga sempre, è un
sacrificio che si fa volentieri soprattutto se poi i risultati sperati arrivano
anche se non sempre.
Eri in giornata sì?
Hai gestito e controllato bene la gara con il fisico e con la testa? “E' stata comunque una giornata positiva perché
cuore, testa e gambe andavano nella stessa direzione, e quando è cosi è
sicuramente una giornata sì.”
In effetti la gara di corsa a piedi non
richiede solo velocità e resistenza ma anche la voglia di voler faticare, la
passione di arrivare al traguardo facendo una buona prestazione, e una mente
positiva e sgombra che possa controllare la situazione e cercare di fare anche
meglio di quanto previsto. Quanto ti
hanno aiutato relazioni, famiglia, amici? “Sicuramente avere al proprio fianco persone che ti vogliono bene e ti
trasmettono serenità è fondamentale a partire dalle relazioni, dalla famiglia e
dagli amici, ed io sono fortunato ad avere questa combinazione perfetta. Quando si è
sereni anche allenarsi senza pensieri aiuta molto.”
Avere a disposizione una rete sociale è
importante per un atleta che deve trovare tempo e spazio per allenarsi con
fatica ed è importante essere sereno ed essere sostenuto da famiglia e amici
che da una parte lo sostengono e dall’altra sono fieri dei suoi risultati.
Quali consideri siano state le tue risorse
vincenti? “Non ho delle risorse
vincenti, ma solo la costanza di continuare a lavorare ed allenarmi a testa
bassa consapevole delle giornate positive e di quelle negative, senza mai
mollare. Forse è questa una delle mie risorse, non arrendersi, MAI.”
Michael con il tempo e l’esperienza sembra
aver maturato tanta consapevolezza del ciclo dell’esperienza nello sport che comporta
fallimenti e successi, fatica e riposo accentando momenti negativi ma allo
stesso tempo restando positivo continuando a crederci e a impegnarsi con
costanza e determinazione. Come potresti
replicare le condizioni che ti hanno permesso questa best performance? “Per replicare una gara come questa
sicuramente sarà importante allenarsi con costanza e curare tutti gli aspetti
oltre all'allenamento, dal riposo, parte integrante e fondamentale
dell'allenamento, passando per l'alimentazione e l'idratazione. Tutto diventa
importante quando si corre vicino al proprio limite.”
Correndo vicino al limite è una grande
risultato ed è importante confermare lo stato di forma continuando a fare sempre
meglio curando gli aspetti che ancora possono essere migliorati.
Quanto sei fiducioso ora in te stesso? “Sono fiducioso e credo più in me stesso perché
anche gli allenamenti che faccio mi danno la consapevolezza che posso farcela.
Anche se non nascondo che un po’ di timore ce l'ho sempre.”
Allenarsi bene, fare sempre meglio,
gareggiare raggiungendo performance e successo permette di accrescere l’autoefficacia
e la fiducia in sé di poter fare sempre meglio.
Con chi ne parli della tua gara? “Della gara ne parlo sicuramente con il mio allenatore per confrontarci e poi con le persone a me più vicine che sanno quanto si deve lavorare per
leggere solamente dei numeri su un cronometro. Ma numeri che ripagano di tutta
la fatica fatta negli allenamenti.”
Alla fine della gara c’è sempre un numero
che sanziona il temo impiegato per percorrere una distanza di corsa, che dura
nel tempo, che è importante per tutti, sia per gli olimpionici o mondiali sia
per neofiti o altre categorie di atleti che siano professionisti o amatori.
Un'intervista a Michael è riportata nel libro "Il piacere di correre oltre" (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport). Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
In linea di massima, la passione della corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare. Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio. Nel nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti.
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza.
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Psicoterapeuta
Gestalt ed EMDR
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