Nove Colli, un 20h40' che mi è
valso l'ambita selezione per partecipare ai mondiali
Matteo Simone 3804337230- 21163@tiscali.it
Il 26-27 ottobre 2019 avranno luogo i Campionati Mondiali di 24 ore ad Albi (Francia) e per tale manifestazione sono stati convocati i seguenti atleti Uomini:
Paolo Bravi (Grottini Team), Matteo
Ceroni (Atletica Albore Martellago), Matteo Grassi (Spirito Trail ASD), Nicola
Leonelli (Bergamo Stars Atletica), Enrico Maggiola (Bergamo Stars Atletica), Stefano
Romano (Giro D’Italia Run), Paolo Rovera (A.S.D.Dragonero), Luca Verducci
(Grottini Team).
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Matteo Grassi del Trail Running Magazine “Spirito Trail” che racconta le sue impressioni pre mondiale rispondendo ad alcune mie domande.Ciao Matteo, complimenti per la convocazione in nazionale, eri consapevole che saresti potuto essere convocato? “Ciao Matteo, grazie per la considerazione, la mia avventura nel mondo delle ultra, inizia recentemente e un po' per caso. A gennaio di quest'anno ho corso 24H su tapis roulant a Padova per raccogliere fondi da destinare al Cai di Agordo (Bl) per sistemare i sentieri resi impraticabili dalla tempesta Vaia di fine ottobre scorso. In quell'occasione, senza una preparazione specifica e con tutta la complessità del caso percorsi comunque 200 km, un bel numero tondo. È stato così che mi sono finalmente deciso, dopo trent’anni di corse su strada e sui sentieri (trail e ultratrail) di provare a preparare una gara di 24 ore, disciplina dell'ultramaratona che mi aveva sempre affascinato. Ho iniziato ad allenarmi con il supporto tecnico dell’amica e campionessa di ultra trail Lisa Borzani. Ho macinato chilometri per due mesi consumando l'asfalto del quartiere. Un giorno che ho corso 8 ore in circuito attorno a casa mi ha fermato la vicina e atleta di mezzofondo Santiusti per chiedermi cosa stavo facendo - Tu sei matto! - mi disse. Poi ho trovato il modo di rendere divertenti alcuni lunghi, per esempio raggiungendo Agordo a piedi (da Padova, 130 km) con lo scopo di consegnare al CAI l'assegno dei fondi raccolti.
Ho quindi partecipato alla 24H di Biella, Biultra, arrivando primo con 220 km su un percorso però impegnativo per via di un piccolo dislivello, ma che ripetuto tante volte alla fine s'è fatto sentire. In tanti allora mi fecero notare che mancavano ‘solo’ 10 km per raggiungere uno dei criteri fissati dalla Fidal per la partecipazione ai prossimi mondiali di specialità. Abbiamo allora valutato con Lisa che potevo provare a centrare un altro criterio e cioè quello delle Nove Colli Running di 202 km tra Cesenatico e dintorni da fare in meno di 22 ore. Anche la Nove Colli era un sogno nel cassetto e così ci ho provato, forte anche del fatto che sulle salite me la cavo. In quell'occasione ho ottenuto un 20h40' che mi è valso il secondo posto dietro al forte ultramaratoneta azzurro Paolo Bravi e l'ambita selezione per partecipare ai mondiali.”
Nella mente degli ultrarunner si
affacciano non solo pensieri di sfide e di raggiungimento di traguardi
difficili e ambiziosi ma anche la voglia di far parte di un team vincente, di
rappresentare la propria nazione indossando per esempio la maglia azzurra
dell’Italia, qualcosa che poi resta nella storia sportiva nazionale, personale
e familiare dell’atleta e quindi qualcosa per cui crederci e impegnarsi per
riuscirci.
Ciò non è facile e scontato e nemmeno ci si arriva per
raccomandazioni o favoritismi, sul campo bisogna dimostrare di valere, di
volere macinare chilometri e chilometri di strada, per portare a termine
lunghissime gare di chilometraggio elevato superiore alla maratona e perfino
anche superiore alla 100km anzi più del doppio della 100km e ciò significa che
si tratta di atleti sani fisicamente, mentalmente e anche dal punto di vista
relazionale per accettare consigli e aiuti e per sentirsi coccolati e supportati
al bisogno.
Come procede la preparazione
al mondiale? “La news uscita agli
inizi di settembre non mi ha stupito perché eravamo già stati contattati ed
avvisati personalmente. E infatti è da fine luglio che ho ripreso a darmi da
fare con l'allenamento. Non prima perché avevo dei piccoli fastidi da
sistemare, ma con il senno di poi è stato meglio così perché avrei rischiato di
caricare troppo. Ho fatto un bel mese di agosto prevalentemente in montagna,
diversificando molto l'allenamento, ma mantenendo volumi complessivi piuttosto
alti. Sono solo un paio di settimane che ho ripreso a fare solo ‘piattume’, ho
fatto un buon test alla 6 ore di Teodorico e anche nelle ripetute inizio a
sentirmi in forma, con le gambe che girano e i muscoli che recuperano in fretta.
Certo mancano ancora un paio di settimane fondamentali.”
Certo gli atleti hanno bisogno di
prepararsi per tali gare considerate estreme e hanno bisogno di organizzarsi in
anticipo e sapere al più presto se faranno parte della rosa dei convocati.
Che sapore ha questa convocazione? Che significato ha per te? Sei più contento
o preoccupato? “Sono soddisfatto di
tutto questo, anche se per ora non riesco a gioirne. Perché rimango
concentrato, e con il solito profilo modesto, che peraltro mi aiuta a non farmi
prendere da preoccupazioni o ansie.”
La partecipazione a un mondiale è sempre
un motivo di gioia, soddisfazione, orgoglio ma anche di responsabilità
individuale e di squadra per cercare di fare del proprio meglio rispetto alla
precedente stagione agonistica e poter contribuire con gli altri a una buon
piazzamento di squadra oltre che individuale.
Sei pronto per questa prova mondiale? “Sono consapevole dei miei mezzi e delle mie possibilità, so che il mio
posto non è in coda, ma nemmeno al top, per cui il mio scopo sarà come sempre cercare
fare ‘bene’ vincendo la sfida con me stesso. E se poi ci sarà da dare una mano
agli altri non mi tirerò certo indietro. Anche se ovviamente una gara di 24H è
una prova molto più individuale di una gara ciclistica per esempio.”
Riesci ad allenarti/consigliarti con gli
altri convocati? Siete un gruppo consolidato? “Non conosco ancora tutti i miei compagni di squadra, alcuni li ho già
incrociati, con altri invece ci scriviamo e ci ‘spiamo’ gli allenamenti… A
brevissimo inizieremo con i raduni e sicuramente ci affiateremo di più.”
La partecipazione a un mondiale è anche
un modo per approfondire la conoscenza di altri compagni di squadra nelle loro
modalità di allenarsi ed esprimersi in gara e soprattutto la conoscenza e il
confronto con gli atleti di tutto il mondo per capire com’è il movimento
internazionale e riportare in Italia nuovi spunti per le nuove leve.
Cosa stai curando di più' tra allenamenti,
fisico, mentale, nutrizione? “Tra
allenamento, mente e nutrizione… mi sto occupando principalmente del primo
punto. Rispetto alla nutrizione non ho variato nulla nella mia dieta che è già
abbastanza equilibrata seppure vegetariana. E rispetto alla mente credo di
essere già a punto.”
Prepararsi a gare di corsa di 24 ore
significa allenarsi a gestire non solo la fatica fisica ma anche curare
l’aspetto nutrizionale e il procurarsi un abbigliamento adeguato e appropriato
oltre a saper gestire un’eventuale fatica mentale che potrebbe bloccare o
comunque sabotare la prestazione dell’atleta.
Cosa porterai ad Albi? Cosa o chi ti aiuterà? “Devo ancora capire come ci organizzeremo, lo scopo delle due riunioni
in programma è anche questo. Anche io ovviamente come tutti ho le mie
preferenze e le mie abitudini rispetto alle cose da bere e da mangiare. Anche
se ho una buona capacità di adattarmi anche a quello che trovo. In questo la
lunga esperienza ultratrail è servita a qualcosa. Ma una cosa l'ho già
programmata. Ho già chiesto a mia moglie, che mi accompagnerà assieme ai miei
due figli, di prepararmi la pastasciutta. Mi porterò da casa un pacco di pasta
integrale, sugo, olio e grana, che mi cucinerà in appartamento e porterà nei
due o tre momenti prestabiliti. Ma devo ancora entrare nei dettagli.”
Alcuni atleti hanno intenzione di
portarsi a seguito per esempio i loro cibi preferiti, carboidrati come pasta,
riso, patate, i loro effetti personali scaramantici o portafortuna, o comunque
qualcosa di metaforico o anche persone amiche, famigliari. Bello avere a
seguito famiglia e pasta. Ringrazio Matteo Grassi tantissimo per le sue risposte
esaustive e approfondite. E’ interessante e forse anche un po' sorprendente che
alcuni atleti ultratrail vogliano
cimentarsi anche in ultramaratone su strada e/o tapis roulant. Un saluto anche
alla campionessa e regina del Tor des
Giants Lisa Borzani, mi dispiace per il suo ritiro al Tor, grazie ancora.
Un'intervista a Matteo Grassi è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre” (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport).
Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
Matteo SIMONE
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
21163@tiscali.it +393804337230
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