Dopo la specializzazione in psicoterapia presso l’Istituto Gestalt di Firenze con sede a Roma ho deciso di iscrivermi al master di psicologia dello sport.
La
passione nasce dal voler integrare due passioni, due competenze, lo sport in
qualità di atleta, di podista, runner, maratoneta, e la passione della
psicologia per cercare di approfondire alcuni aspetti della psicologia delLo
sport e dell’esercizio fisico, inizialmente, la motivazione, il goal setting,
la motivazione, la gestione dello stress, concentrazione e poi nel continuare parallelamente sia cOn la
pratica dello sport che con l’approfondire altri aspetti quali l’autoefficacia,
l’autoconsapevolezza, la resilienza, concetti ed aspetti molto utili
soprattutto per gli sport di endurance, per le ultramaratone.
Approfondendo gli
studi, facendo sport, conoscendo persone, ho iniziato a scrivere articoli e poi
libri di psicologia dello sport e dell’esercizio fisico ed anche di sport di
endurance.
Il
17 febbraio 2017, presso la sede del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli
Psicologi, si è tenuta la seconda riunione del Tavolo Tecnico Nazionale per la
Psicologia dello Sport. Il prof. Lucidi e la prof.ssa Bortoli hanno illustrato
i campi di applicazione e di studio in cui è possibile operare occupandosi di
Psicologia dello Sport. Si è giunti così a individuare i seguenti ambiti
applicativi:
Agonismo e Top Level: in tale ambito rientra il lavoro di
preparazione mentale e di preparazione alla gara degli atleti di alto livello;
lo psicologo lavora principalmente sull’allenamento delle abilità mentali dello
sportivo (attenzione, concentrazione, gestione dell’arousal e delle emozioni,
visualizzazione, self talk, definizione degli obiettivi).
Sport individuali e sport di squadra: nei primi lo psicologo lavora con le
abilità mentali individuali degli atleti e, nei secondi, presta particolare
attenzione anche alla comunicazione, al team building e alla leadership.
Settori Giovanili:
lo psicologo agisce come facilitatore della comunicazione tra gli adulti di
riferimento che ruotano intorno al contesto sportivo (allenatori, genitori,
dirigenti, società), ponendosi come obiettivo quello di creare un clima
favorevole affinché il bambino possa vivere l’esperienza sportiva nel modo più
sereno possibile. Lo psicologo, inoltre, si rivela una figura professionale
cruciale per l’accompagnamento alla crescita di bambini e ragazzi sia nello sviluppo
delle abilità mentali sia nella formazione della personalità, prevenendo
fenomeni quali il bullismo e il drop out precoce.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
Disabilità e integrazione sociale: lo psicologo conduce progetti e
programmi di integrazione delle persone disabili e delle fasce deboli della
popolazione ma anche di adattamento degli sport alle diverse situazioni delle
persone coinvolte.
Benessere, esercizio fisico e terza età: lo psicologo fornisce supporto a tutti
coloro che praticano attività fisica per il proprio benessere e per la forma
fisica. In questo ambito rientrano lo sviluppo di politiche di promozione dello
sport praticato dai cittadini delle varie classi d’età, l’intervento su
motivazione e definizione degli obiettivi, la prevenzione dell’overtraining,
etc.
Post-infortunio e riabilitazione: lo psicologo interviene sul trauma,
sulle paure, sull’ansia da prestazione e sulla perdita di autostima che spesso
rendono difficile il ritorno all’attività, ben oltre i tempi fisiologici della
riabilitazione fisica.
Ricerca scientifica:
lo psicologo è impegnato a svolgere l’importante compito di comprendere le
modifiche che avvengono nei processi cognitivi e nelle relative funzioni
cerebrali dell’atleta.
Psicologia clinica dello sport: lo psicologo integra il lavoro di preparazione
mentale dell’atleta con aspetti più tipicamente clinici, con lo scopo di
lavorare su aree di difficoltà della persona che interferiscono con lo
svolgimento della prestazione sportiva ottimale.
La cosa che mi colpisce di più è
l’interesse dei media nei record, nell’economia dello sport, nei contratti e il
meno interesse alle persone, al benessere dell’atleta, si cerca di sfruttare
l’atleta fino all’osso, spremerlo al massimo, farlo scendere sotto le due ore
in maratona, ma poco attenzione al proprio benessere, al post carriera, al
prevenire il doping.
Qualcosa sta cambiando, si sta dando più
importanza alle paralimpiadi, e così dovrebbe essere, i campioni servono per
trascinare le masse, per essere di esempio per i più pigroni, per essere da
modello agli allievi delle scuole di ogni tipo. Infatti ultimamente si stanno
facendo progetti con le scuole da parte del CONO e della FIDAL. Così come
tante associazioni investono in progetti per uno sport salutare che aggrega,
che vince il doping come l’associazione Flames Gold o anche l’associazione
Progetto Purosangue.
Inoltre anche a livello Internazionale
qualcosa si muove come la campagna MOVE WEEK che dedica una settimana all’anno
per il movimento fisico, coinvolgendo persone a fare sport, a provare
soprattutto gli sport minori.
E’ bello vedere i campioni fare record,
ma è anche bello vedere masse di persone che fanno sport ad ogni età ognuno
con le proprie modalità, in ogni orario ed in ogni luogo.
Importante creare spazi per l’esercizio
fisico, piste ciclabile, non solo creare stadi per le Olimpiadi che poi
diventano musei .
Mi
sono trovato ad approfondire il mondo degli ultrarunner, contattando e
conoscendo tanti runner e praticando io stesso l’ultracorsa con la
partecipazione ad alcune gare di 100km e portandola termine anche un Ironman. Libri
sulle ultramaratone ne ho scritto due ed un terzo libro sarà pubblicato a
breve. Il primo si chiama Ultramaratoneta:
un’analisi interminabile, scritto a quattro mani con l’atleta
Daniele Baranzini, pubblicato da Aracne a febbraio 2016. Il secondo libro Ultramaratoneti e gare estreme pubblicato a novembre da
prospettiva editrice. Il terzo dovrebbe intitolarsi Maratoneti e ultrarunner.
E’ stata una bella esperienza scrivere questi libri perché mi ha permesso di
conoscere direttamente o indirettamente tanti atleti ognuno con proprie
caratteristiche, chi predilige asfalto, chi sentieri di montagna, chI ghiaccio
e neve, chi si sperimenta nel deserto o nelle prove di multisport, insomma un
mondo speciale, straordinario, non ordinario.
Quello
che emerge è un estremo piacere a praticare l’ultradistanza ed a mettersi in gioco nelle circostanze più
estreme ed impreviste alla scoperta di se stessi, di come si superano eventuali
crisi o difficoltà ed anche il piacere della condivisione di questa modalità di
fare sport.
Continuo
a promuovere un sano sport direttamente con la pratica e continuando a scrivere
articoli e libri, di prossima uscita oltre a Maratoneti e
ultrarunner, sono Benessere, Sport e
Performance; e anche Lo sport delle donne,
sì perché approfondendo il mondo dello sport ho avuto modo di conoscere tante
donne determinate, forti, resistenti e resilienti che vogliiono andare avanti
per dimostrare di essere capaci e forti ed a volte anche più forti delgi
uomini.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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