mercoledì 5 aprile 2017

Luciano Ciccone: I top runners li coccoliamo un pochino


Tola e Tusa vincono la maratona di Roma che si conferma quella più partecipata d’Italia, corsa domenica 2 aprile. Tanta musica, tanta acqua e tanta fatica per le strade di Roma. L’Africa ha la meglio, come al solito, l’Etiopia la spunta sia per gli uomini che per le donne.

Shura Kitata Tola, 20 anni, vince fra gli uomini in 2h07’30”, a seguire Dominic Kipngetich Ruto in 2:09:10, keniano di 26 anni, già terzo l'anno scorso, a seguire i keniani Benjamin Kipngetich Bitok in 2h09’16” e Mathew Kipsaat 2h09’19”, quinto l’etiope Werknesh Aboye Seyoum 2h09’27”.

Tra le donne anche quest’anno la vincitrice è Rahma Chota Tusa in 2h27’23”, la prima italiana è Eleonora Bazzoni, decima in 2h45’37”, Annalisa Minetti, atleta paralimpica non vedente (bronzo a Londra 2012 nei 1500), alla sua prima maratona, ha tagliato il traguardo assieme alla sua guida Pierluigi Lops, con il tempo di 3:47:13, nuovo record europeo sulla distanza per la categoria T11.

Degli uomini italiani, il primo è il campione d’Italia in carica Ahmed Nasef, 42 anni di origine del Marocco, arriva settimo in 2h16’40”, seguito da Carmine Buccilli in 2h19’35”, Alex Zanardi a bordo della sua handbike ottiene la sesta vittoria consecutiva dominando la gara in 1h10’06” .

Interessante ascoltare l’esperienza sportiva di Luciano Ciccone che si è preoccupato di assistere e coccolare i top runners, soprattutto scortando le prime donne in bici.

Ciao Luciano, com'è stato scortare le top women runners? “Certamente! Ho rivissuto questa esperienza che già facevo qualche anno fa (dal 2004 al 2009) e che per me è stato come fosse la prima volta.”


E’ bello risperimentarsi, rimettersi in gioco dopo un po’ di tempo soprattutto quando si tratta di eventi sotto gli occhi di milioni di interessati, devi dare il meglio.

Hai avuto problemi di comprensione lingua? “Con gli atleti africani non è semplice comunicare in quanto loro a malapena riescono a capire qualche parola in inglese ma alla fine in un modo o nell'altro riesci sempre a farti comprendere.”

Bisogna entrare nel loro modo, essere un po’ empatici, comprendono la loro realtà al di la del meraviglioso mondo dell’atletica dove si sentono Regine e Re.

Hai faticato? Preso tanta acqua? “Fatica fisica assolutamente no in quanto sono allenato sulla corsa e anche in bici. Di acqua ne ho presa a secchiate! Sinceramente me la sarei evitata molto volentieri.”

A Luciano non spaventa fare una maratona in bicicletta, in una precedente intervista racconta di tanto sacrificio nel suo percorso nel diventare atleta e della sua vittoria ai campionati italiani juniores sui 5000 mt.

Cosa prendi da questa esperienza? “Da questa esperienza ne traggo sempre insegnamento perchè l'aspetto tecnico logistico è molto delicato ai fini del miglior riscontro cronometrico possibile. Forse era più semplice quando facevo l'atleta.”

Cosa hai scoperto delle atlete Africane? “Le atlete così come gli atleti africani adottano una corsa molto istintiva e gestirli non è semplice. Per avere il meglio da loro bisogna lasciarli fare che poi tra l'altro in tutto questo viene fuori pure quella spettacolarità che in una gara di corsa non fa affatto male.”

Sono rinomate le sorprese degli atleti africani che partono da lepri e poi continuano vincendo la gara, corrono con poca testa, ma a volte la testa limita e questo a loro non succede, partono lanciati e poi rilanciano ancora con più velocità negli ultimi chilometri, sembrano indemoniati.

Prima di accompagnarle hai avuto modo di conoscerle? “Nei giorni precedenti la gara viviamo a stretto contatto con loro nella struttura alberghiera, cerchiamo di rendergli il pre gara il più confortevole possibile. Facciamo riunioni tecniche, conferenze stampa, organizziamo con loro le tattiche di gara ed il lavoro delle cosiddette "lepri", in poche parole li coccoliamo un pochino.”

Per ottenere successi, grandi imprese e il meglio da eventi internazionali, ci vogliono persone preparate, competenti, esperte che fanno il proprio lavoro con passione e quindi che si dedicano all’atleta con interesse e dedizione, gli atleti sono affidati a loro per un po’ di tempo, si tratta di una loro protezione e di tante coccole per farli esprimere al meglio il giorno della gara.

Com’è stata la tua esperienza in maratona di Roma? “Dal mio punto di vista la Maratona di Roma è nel suo fascino la più bella competizione al mondo dove la macchina organizzativa funziona e deve funzionare al meglio in una città come Roma che ha sempre migliaia di problematiche logistiche. E con questo viva la Maratona di Roma e lo staff Top Runners.”

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
www.psicologiadellosport.net

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