Lo sport fa consumare calorie, fa uscire fuori dalla zona di confort, si può fare da soli o in compagnia, fa sperimentare benessere psicofisico e performance, fa ritornare ragazzino, rimette al mondo ogni volta in modo diverso, fa seguire una direzione, rende libero.
Si impara sempre dall'esperienza, importante
è mettersi in gioco, uscire dalla zona di comfort, si può scegliere di restare
seduti dietro le quinte, comodi, ma solo mettendosi in gioco e facendo
esperienza ci possono essere i presupposti per far meglio e conoscersi meglio,
la prossima volta si potrà fare diversamente e meglio.
Lo sport fa apprezzare
albe e tramonti, mari e laghi, parchi e strade, partenze e
arrivi, solitudine e compagnia, se c'è l'uno ci può essere anche l'altro, se
c'è negatività ci può essere anche positività, se c'è tristezza c'è anche
allegria, l'uno serve all'altro per dare più valore, se c'è tensione ci può
essere più relax, in gran parte dipende da noi cambiare stato, accettare,
notare, considerare l'uno per decidere di voler andare verso l'altro.
Questo
spinge persone a incontrarsi per allenarsi. Ringrazio i miei amici di sport che
mi danno tanti stimoli per approfondire argomenti di psicologia dello sport,
del benessere, della performance, tra i tanti Massimo Scarola molto presente
agli allenamenti a Tor Tre Teste e al Parco degli Acquedotti.
Lo sport diventa anche il cibo
della mente, io stesso mi nutro di sport, uso la bici
negli spostamenti cittadini che a volte coprono distanze anche di 15km. A volte
si dà la priorità allo sport rispetto al cibo, è il caso di Pasquale Onofrillo:
“In una giornata di sole preferisco, quando è
possibile, saltare il pranzo per un'ora di corsa.”
Altro atleta che si nutre di sport è Gabriele Frasconà: “Dopo il nuoto dai 6 ai 9
anni, ho ripreso a fare sport fino ai 18 anni con la pallavolo. Dopo ho
intrapreso un percorso lungo fino ai 25 anni che ha visto sviluppare le mie
doti di resistenza psicofisica tra le forze speciali italiane. Dopo il congedo il passo è stato breve, gare
estreme e triathlon sono diventate il mio pane quotidiano.”
Interessante anche la testimonianza di Luca
Giglioni: “Lo sport è benessere. Il movimento è il cibo del
cervello. Avere la possibilità di liberare tutte le endorfine è il più grande
regalo che la natura ci ha fatto.”
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
http://www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
Troppa alimentazione equivale a
meno benessere, diventa auspicabile la pratica di esercizio
fisico per consumare energie in eccesso.
Diventa importante sviluppare più consapevolezza,
sarebbe auspicabile iniziare un percorso di autoconsapevolezza che possa
agevolare la progressione negli stadi teorizzati con il modello transteoretico
Di Clemente e Prochaska: fase precontemplativa, fase contemplativa, azione,
mantenimento, uscita dal problema .
Nella fase precontemplativa, i soggetti non sono consapevoli o
interessati alle conseguenze del proprio comportamento nocivo e quindi non
esprimono alcuna intenzione di cambiare nell’immediato futuro.
La persona che non
vuol sentire non sente ma continua la sua vita con le sue modalità
in questo caso è indicata una psicoeducazione e cioè un esperto che illustri
alla persona la sua situazione in una maniera diversa dal comune, ad esempio
con metafore, con paradossi, con visualizzazioni.
Nella fase contemplativa, le persone dichiarano di aver pensato di
cambiare il comportamento ma senza assumersi ancora impegni precisi verso una
modifica.
La testimonianza di Daniele, runner: “Ho cominciato 22 kg fa, fattori positivi: aver smesso di bere alcool,
aver smesso di mangiare carne, avere più rispetto per gli animali.”
Interessante anche la testimonianza di
Matilde Staffa, runner: “Prima di iniziare a
correre pesavo 90 kg ora ne peso 65 direi che questo può bastare!“
Altra testimonianza da parte di Desirè,
runner: “Lo sport mi ha aiutata a perdere dei kg che non mi
appartenevano questo ha influito positivamente: sul mio carattere, sulla
prestazione sportive".
Questa può essere
una fase di stallo, la persona è consapevole del proprio
disagio, ha deciso di porre rimedio ma non ha ancora iniziato. Qui c’è da lavorare con la persona per
permetterle una spinta propulsiva verso l’inizio della pratica dell’esercizio
fisico.
Si può chiedere alla persona innanzitutto di
individuare inizialmente un giorno della settimana in cui può essere più
propenso a dedicarsi all’esercizio fisico, l’ora, il luogo, il tipo di
esercizio fisico e le modalità. Dopo aver deciso la giornata giusta e valutato
i diversi dettagli, bisogna solo aspettare il giorno stabilito per cimentarsi
in questa nuova avventura. La persona
non vedrà l’ora di sperimentare quanto programmato.
Arrivati
al giorno e all’ora stabilita, la persona è pronta all’azione, questo le
permetterà di sentirsi capace di portare a termine un obiettivo, di sentirsi in
grado di prendersi cura di se stesso, durante questa fase, valuterà se è una
cosa fattibile e da ripetere.
Insomma, alimentazione e sport come stile di
vita per trovare un equilibrio nel regime alimentare ed un tenore di vita
migliore.
E’ un esempio Anna Giunchi, la maratoneta: “Lo sport mi ha dato un equilibrio, soprattutto per quanto riguarda il
regime alimentare: facendo sport non mi sottopongo a restrizioni.”
Altro esempio è Daniele: “Seguendo un’alimentazione controllata adesso posso dire di seguire un
tenore di vita migliore anche nelle performance si nota la differenza.”
Così come anche il pugile Umberto Framondino: “Grazie allo sport ho iniziato a mangiare in modo più salutare
alternando alimenti che prima neanche consideravo. Un detto vero che ho provato
personalmente è ‘Mens sana in corpore sano’.“
Riporto di seguito la testimonianza di un Campione
Italiano in una specialità dell’atletica: “Grazie allo sport mi sono
tenuto lontano da vizi dannosi come droga, alcol e fumo. Mi sono dovuto
informare sull'alimentazione arrivando a sapere di nutrizione molto più di
chiunque altro frequenti. Ho così un fisico sano ed allenato.”
Altra testimonianza da parte di Antonello
Landi, atleta di alto livello: “Per fare sport ad un certo
livello bisogna seguire uno stile di vita, che contribuisce al benessere
fisico, psicologico. A volte si devono fare delle rinunce: - non fare tardi la
sera; - riposarsi bene specie prima delle gare; - seguire un alimentazione
adeguata.“
Altro atleta che racconta la sua esperienza
è il forte ultrarunner Carlo Ascoli: “Ho iniziato a correre a 18
anni al parco per dimagrire perché pesavo 100kg. Nel 2003 ho fatto la
Stracittadina di Roma, a ottobre la prima gara ufficiale è stata la 10km della
Garbatella.”
Quando l’azione si mantiene per un tempo
superiore, si dice che la persona ha raggiunto lo stadio del mantenimento. E’
quello che ha sperimentato Marianna
Romano: “Ho sempre fatto sport per dimagrire. Alla
corsa mi ci sono avvicinata per questo, poi è diventata una droga che mi ha
portato ad altre quali lo spinning e a breve il ciclismo.”
Siamo noi che possiamo scegliere la
direzione che vogliamo e mobilitare le energie per andare dove vogliamo, verso
un maggior benessere verso mete e obiettivi difficili e sfidanti ma
raggiungibili, cercando di trasformare sogni in realtà e se non ci riusciamo
sorridiamo e riproviamo in modo diverso apprendendo dall'esperienza e non
isolandoci in una zona di troppo confort, scegliamo la vita anche se comporta
il mettersi in gioco, il rischiare di sbagliare.
Per
approfondimenti è possibile consultare il libro O.R.A.
Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere
obiettivi nella vita e nello sport, Aras Edizioni, 2013.
https://www.ibs.it/obiettivi-risorse-autoefficacia-modello-di-libro-matteo-simone/e/9788896378991
E’ uscito il libro Maratoneti e ultrarunner.
Aspetti psicologici di una sfida.
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.htmlPsicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
http://www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
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