Matteo Simone
A volte i genitori affidano i propri figli a una squadra, a un allenatore, ai dirigenti di una società che diventa una seconda famiglia, vengono presi in carico ed educati non solo dal punto di vista del gioco sportivo, ma come piccoli uomini che devono iniziare a imparare regole di gioco e di convivenza.
Diventa importante l’allenatore che diventa una figura adulta di riferimento a
cui il ragazzo deve sentire di potersi rivolgere senza timori.
Di
seguito Angelo racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì, grazie alle persone che ruotavano
attorno alla squadra ho avuto la possibilità di sentirmi sempre gratificato e
in certi casi un campione che vedeva la fatica giornaliera prendere forma
attraverso il risultato.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica? “Ho iniziato a praticare sport fin da
subito, con l'inizio della scuola elementare iniziai a giocare a calcio ma dopo
2 anni ero stanco di questo sport, non mi gratificava, mi sentivo come un pesce
fuor d'acqua, così a 8 anni il dottore mi consigliò di praticare il nuoto o il
basket dicendo che poteva essere d'aiuto per la postura data l'altezza e la
conseguente tendenza a stare con le spalle avanti. Decisi di provare con il
basket e dopo i primi allenamenti mi innamorai di questo sport a tal punto da
praticarlo ancora oggi e di provare le stesse emozioni come se non avessi messo
mai i piedi su quel parquet.”
Nello sport quali fattori e persone hanno contribuito al tuo benessere e
performance ?
“A Farmi amare questo sport sono stati i vari allenatori che con la loro
passione sono riusciti a trasmetterci la voglia di fare, lo spirito di
sacrificio ma soprattutto la voglia di lottare perché poteva andare bene anche una
sconfitta ma non veniva tollerata senza un'ottima performance.
Ma i vari coach
non sono stati i soli a contribuire al benessere all'interno della società, i
vari dirigenti che ci trattavano come i propri figli sono stati fondamentali
poiché è anche grazie a loro se noi ragazzi ci ritrovavamo a mangiare tutti
insieme con le rispettive famiglie. Abbiamo iniziato da ragazzini e per 8 anni
siamo scesi in campo con la stessa voglia e lo stesso stupore nel vedere la
gente che ci guardava giocare. Abbiamo cominciato un percorso da bambini e
siamo cresciuti insieme, credo che non avrei potuto chiedere di meglio come
team e come società.”
Quale esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare nello sport e nella vita? “Francamente non credo ci sia una
singola esperienza capace di poterti dare la consapevolezza di farcela ma sono le
piccole conquiste giornaliere che ti conferiscono la sicurezza in ciò che fai.”
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Sono sempre
stato seguito dalla mia famiglia a cui devo questa continuità nello sport dato
che erano loro che mi accompagnavano ad ogni orario ai vari appuntamenti, per quanto
riguarda i miei amici erano i primi che venivano a vedersi le partite.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva?
“Credo che uno degli episodi più belli sia stata la cena successiva alla
vittoria della partita contro la capolista, non eravamo mai stati così
soddisfatti di una vittoria e quella serata la tengo tra i ricordi più cari.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità possiedi
nella pratica del tuo sport? “Il mio modo di giocare si è sempre
basato sulla mia velocità e sulla capacità nel tiro da 3 punti.”
Che significa per te praticare attività fisica? “Praticare sport non è solo il recarsi
in palestra o al palazzetto ma anche mangiare bene, esser sempre ben riposato. Un
vero e proprio stile di vita.”
Vero,
lo sport ti dà l’opportunità di organizzare la propria vita in modo sano,
facendo attenzione al cibo, alla cura del corpo, alle relazioni, all’affrontare
situazioni. A crescere nel mondo.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport? “Facendo sport mi sento bene con me
stesso perché mi metto alla prova.”
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare? “No, pur di non lasciare la squadra
studiavo la sera tardi così non saltavo gli allenamenti.”
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali
aspetti e in quali fasi?
“Credo che possa essere utile nelle fasi iniziali e agli alti livelli per la
formazione della mentalità sportiva e nel secondo caso come punto di sfogo per
lo stress.”
La gara della tua vita, dove sperimentato
le emozioni più belle?
“La gara più bella è stata quella dove ho fatto la mia prima schiacciata.”
La tua gara più difficile? “La rimonta contro la prima in classifica.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Per mia fortuna non ho mai avuto crisi
o infortuni. Le sconfitte le abbiamo superate sempre come team e mai da soli.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “Lo sport è coesione, creare nuove
amicizie ma soprattutto è la possibilità di cooperare con qualcuno per un fine
comune.”
Lo
sport di squadra aiuta a organizzarsi insieme come persone, a trovare le
risorse in ognuno, a decidere obiettivi comuni da raggiungere sfidanti ma
raggiungibili, a superare insieme momenti e periodi difficili, a gestire e
superare situazioni. Insomma insieme è molto meglio.
C'è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera
sportiva?
“No, mai.”
Un messaggio per sconsigliare l'uso del doping? “Se si entra nel giro del doping,
quello che stai facendo non è più sport.”
Vero, il
gioco dello sport non contempla regole sleali con se stessi e con gli altri,
non contempla l’uso di metodi e sostanze nocive al proprio organismo.
Per
approfondimenti è possibile leggere il libro dal titolo “Doping. Il cancro dello sport” di Matteo Simone (Autore), FerrariSinibaldi, 2014.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Durante gli anni ho scoperto la mia
capacità di cooperare con gli altri raggiungendo un obbiettivo comune prendendo
talvolta le decisioni in prima persona.”
Lo
sport aiuta a crescere, a diventare adulti e responsabili, a partecipare alle
sorti della squadra, a prendere iniziativa a essere presenti per se stessi e
per gli altri. Cooperare e condividere.
Matteo SIMONE
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
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